Italia

Fine vita: i medici delle facoltà romane, «con questa legge tradiremmo i nostri pazienti»

Durante una conferenza stampa tenuta ieri alla Camera, di cui dà conto oggi «Avvenire», hanno parlato Sebastiano Filetti, preside di Medicina della Sapienza, Antonio Pisani, neurologo a Tor Vergata, Giorgio Minotti, oncologo e preside di Farmacologia Clinica al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. In rappresentanza del Policlinico Gemelli, il professor Pierluigi Granone, trattenuto all’ultimo momento da un’ emergenza sanitaria.

Accorata la testimonianza di Filetti (Sapienza): «Quando un malato oncologico viene da me, e mi guarda con quegli occhi pieni di paura, io gli rispondo di star tranquillo, perché da quel momento sarò io a farmi carico delle sue angosce. ‘Da oggi parte un percorso che faremo insieme’, dico loro. Attenzione: questa legge mina in profondità l’aspetto più cruciale della professione medica, la relazione medico-paziente».

Ancora più esplicito Pisani (Tor Vergata): «Non si possono trasformare gli ospedali in supermarket. Dove un paziente viene e indica la cura cui vuole essere sottoposto, ‘o questa o niente’. Se stanno così le cose mi tolgo il camice e dico ‘fate voi’. La vera domanda – conclude – è ‘chi forma l’ opinione del paziente?’».

Anche Giorgio Minotti (Campus Bio Medico) si dice «molto preoccupato. Viene scardinato così tutto quello che insegniamo agli studenti circa la relazione medico-paziente. I nostri medici non sono preparati a fronteggiare un cambiamento del genere. E c’ è tutto un mondo intorno della famiglia che non viene tenuto in alcun conto».