Italia

Fisc, Seminario formativo a Ibla Ragusa: «Raccontiamo i migranti»

È la diocesi di Ragusa a fare gli onori di casa nell’edizione 2014, a cui partecipano 150 operatori dell’informazione provenienti da tutta Italia. I lavori si sono aperti questo pomeriggio con la prima sessione formativa, intitolata “Raccontiamo i migranti”. A portare il saluto introduttivo, nell’auditorium “San Vincenzo Ferreri” di Ragusa Ibla, sono stati il vescovo della diocesi iblea, monsignor Paolo Urso, e il direttore dell’ufficio comunicazioni sociali, Gian Piero Saladino. “Siamo qui, in questa terra laboriosa e produttiva – ha detto Saladino – per discutere del rapporto fra informazione e migranti, per capire senza giudicare, riflettere senza fuggire, rinnovare senza cedere ai cliché e alle mode della comunicazione”. Il vescovo ha espresso ai partecipanti il ringraziamento dell’intera comunità, che ha definito “attenta alle persone e ai cambiamenti, e soprattutto accogliente, qualità che ogni meridionale ritrova nel suo dna”. “Vogliamo – ha aggiunto il presule – che attraverso questo seminario il fenomeno migratorio sia conosciuto nella sua reale accezione, con equilibrio e con passione”. 

Alla prima sessione formativa, moderata dal delegato regionale Fisc Giuseppe Vecchio, hanno partecipato il sociologo Salvo Squillaci, il direttore della Caritas di Noto, Maurilio Assenza, e il presidente nazionale Fisc, Francesco Zanotti. Per Squillaci, “parlare di migranti rischia di diventare un luogo comune; ogni giorno ci capita di vedere sui media immagini strazianti che ci colpiscono sul momento, ma poi si dimenticano facilmente”. A volte siamo quasi infastiditi da queste notizie, che si inseriscono fra le tante da cui siamo bombardati quotidianamente. Occorrerebbe invece una “riflessione più approfondita sul fatto che viviamo nel tempo della dissolvenza dei confini, del multiculturalismo e della convivenza di più religioni diverse”. Caratteristica di questa società è la diversità, “condizione di cui abbiamo inconsciamente paura”. E così “la soluzione immediata diventa l’attacco, a cui segue uno stigma pregiudizievole e denigratorio verso i migranti”. “Dov’è finita – si chiede il sociologo – la solidarietà sociale? Come si può recuperare la pietas cristiana?”. Non è facile fornire risposte a queste domande, e proporre soluzioni in una società “sempre più dominata dall’insicurezza collettiva”. È auspicabile però, rileva Squillaci, “recuperare il valore dell’altro” e la preziosità del suo contributo, “costruendo cattedrali di umanità”

Maurilio Assenza, direttore della Caritas di Noto, ha aperto il suo intervento con un ricordo dei 45 migranti morti il primo luglio scorso nel loro tentativo di raggiungere le coste di Pozzallo. “Dimentichiamo troppo spesso – ha puntualizzato – che il Mediterraneo non è solo uno spazio d’acqua, ma una culla di civiltà e religioni, purtroppo ormai puntellata di croci”. I giornali cattolici hanno un ruolo importante nel risveglio delle coscienze, anzi hanno “il dovere di superare la semplice cronaca e le false notizie e accompagnarle a giuste riflessioni”. Concetto ripreso dal presidente Fisc, Francesco Zanotti, secondo cui i giornalisti cattolici “sono chiamati a consumare le scarpe, andare a vedere e raccontare”.

Zanotti ha rivendicato il ruolo dei settimanali “voce del territorio e di chi non ha voce”, “luogo di confronto e scambio di idee”, invitandoli a “mettersi sempre dalla parte degli ultimi, che in questo caso sono i migranti”. Senza dimenticare che “c’è un tempo per parlare e un tempo per riflettere e fare silenzio”, specie di fronte alle immani tragedie dell’immigrazione. La prima giornata del seminario Fisc – che si è conclusa con una celebrazione eucaristica presieduta da don Mario Cascone, direttore responsabile del settimanale della diocesi di Ragusa “Insieme” (di cui quest’anno si festeggiano i trent’anni di attività) – proseguirà domani con altre quattro sessioni formative.