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IMMIGRATI, ALLARME APICOLF: «SEMPRE PIÙ COLF LICENZIATE O IN DIFFICOLTÀ»

“Sta aumentando il numero delle colf che si vedono rifiutare la regolarizzazione da parte dei datori di lavoro. Il fenomeno è più grave nel campo dell’assistenza agli anziani, molti dei quali non ce la fanno ad assumersi gli obblighi economici e contributivi previsti dalla legge Bossi-Fini”: l’allarme viene lanciato dalla presidente, Rita De Blasis, e dal consulente ecclesiastico, don Giovanni Celi, dell’Api Colf, l’Associazione professionale italiana collaboratori familiari.

“All’inizio la nuova legge aveva suscitato speranze, ma la realtà che riscontriamo nei nostri uffici è ben diversa – spiega don Celi -: non solo faticano ad essere messe in regola le colf con minore anzianità lavorativa o giunte da poco in Italia, ma avvengono casi anche clamorosi e assurdi, di lavoratrici presenti in Italia da 10 o 20 anni, con regolare permesso, che si vengono a trovare d’improvviso in una situazione irregolare. E’ accaduto a una signora da 25 anni nel nostro paese, che ha sempre lavorato al servizio di un anziano che, negli ultimi tempi, a seguito di un ricovero, non ha proceduto a rinnovargli il permesso e quindi oggi la donna si trova senza il requisito minimo dei tre mesi chiesto dalla legge”. “Un altro fenomeno che si va riscontrando – aggiunge la presidente De Blasis – è quello delle assunzioni false: le colf sono costrette, se vogliono lavorare, a pagarsi i contributi richiesti in modo che, una volta ottenuto il permesso di soggiorno, possono eventualmente trovare altri lavori”.

“Vorrei invitare i giornalisti a visitare i nostri uffici di Roma (via del Mortaro 25) o di Milano (via Macedonio Melloni 49/a) – aggiunge don Celi – per rendersi conto delle gravi difficoltà cui vanno incontro decine e decide di colf”.Sir