Italia

IMMIGRAZIONE: PITTAU (DOSSIER CARITAS-MIGRANTES), «FARE ATTENZIONE ALLE PAROLE»

“Se nei dibattiti televisivi ci fosse più urbanità nel discutere e si prendessero in considerazione approfondimenti sereni con maggiore attenzione da parte di tutti e se si prestasse maggiore attenzione nelle dichiarazioni che si rilasciano, molto probabilmente queste stupide, assurde, condannabili reazioni e tentativi di giustizia ‘fai da te’ non sarebbero possibili”. È quanto afferma al Sir Franco Pittau, responsabile scientifico del Dossier Caritas-Migrantes, commentando l’aggressione di alcune persone contro un gruppo di rumeni dopo la morte di Giovanna Reggiani, aggredita ed uccisa presso la stazione ferroviaria di Tor di Quinto a Roma. Per Pittau, Roma, essendo la più grande area di insediamento immigratorio, ha “maggiori responsabilità rispetto ad altre città”. A Roma il Dossier Caritas- Migrantes ha stimato la presenza di 291mila immigrati regolari, molti dei quali (circa 40 mila) non sono residenti proprio per difficoltà alloggiative. “È da tener conto – aggiunge – della forte crescita degli immigrati dall’Est che in Italia è iniziata, per quanto riguarda la Romania, con l’abolizione del visto di ingresso nel 2001. Occorre ancora tener conto della forte domanda di lavoratori immigrati, nell’area romana, specialmente nell’edilizia, nell’assistenza alle famiglie oppure nei servizi nella ristorazione”. “Se noi a marzo del 2006 – aggiunge Pittau – abbiamo assunto 50 mila donne rumene (150 mila i rumeni assunti in Italia) per inserirle come lavoratrici domestiche è assolutamente fuori luogo pensare che nel giro di poco più di un anno tutta questa popolazione, che noi abbiamo privilegiato, sia diventata una popolazione di criminali. È qui lo sbaglio che noi stiamo facendo”. Per Pittau bisogna essere “pazienti perché il pazzo, lo squilibrato, il malvivente esiste tra i rumeni ma anche tra di noi. In loro è, forse, più presente a causa delle loro situazioni di disagio. Quindi è importante intraprendere una politica di controllo tutti i giorni ma anche investire soldi nell’integrazione altrimenti questo termine rimane solo una parola. Questo vuol dire alloggi, mediatori culturali, inserimento scolastico: questo è – secondo Pittau – politica di integrazione e non altro. Questo porta ad una maggiore severità quando capitano fatti di questo genere (l’omicidio di Giovanna Reggiani) e nello stesso tempo si evitano processi di criminalizzazione. E chi conosce la storia dei nostri emigrati all’estero sa quanto ci hanno fatto male”. Bisogna ricordare il grande lavoro che sacerdoti cattolici e ortodossi fanno a fianco della popolazione rumena in Italia e di tanti mediatori culturali che “si sentono deturpati da queste reazioni insane che stanno nascendo e che stanno criminalizzando un intero popolo”.Sir