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INDIGNATI: CORTEO ROMA SI CHIUDE TRA SCONTRI E CARICHE

(ASCA) – Si è chiuso all’insegna della tensione, degli scontri e delle cariche, il corteo degli indignati partito poco dopo le 14 da piazza della Repubblica, a Roma. Nel primo pomeriggio un esponente dei Cobas è stato ferito mentre cercava di allontanare i più violenti, stessa sorte per un manifestante che ha riportato gravi lesioni ad una mano mentre raccoglieva o tentava di lanciare un grosso petardo. Una ragazza ferita in volto. Contusi anche tra gli agenti delle forze dell’ordine, alla fine intervenuti con idranti e lacrimogeni. Piazza San Giovanni, che doveva essere meta della manifestazione tra bandiere colorate, musica e slogan, si è invece ritrovata avvolta dal fumo dei lacrimogeni, teatro di scontri tra gruppi di manifestanti mascherati e con i caschi che hanno continuato a scontrarsi con le forze dell’ordine con sassi e bastoni. Alcuni blindati sono stati danneggiati. La sorte della manifestazione è apparsa chiara intorno alle 15 quando gli infiltrati violenti hanno iniziato a danneggiare la città. I manifestanti si sono indignati una seconda volta e hanno cercato di allontanare i violenti. Black bloc isolati, ben diversi dalle decine di migliaia tra giovani, studenti, precari, rappresentanze dei Cobas, degli operai in cassa integrazione, che sono scesi in piazza per onorare l’appuntamento con gli indignados di mezza Europa. Tra le bandiere presenti quelle dei Cobas, degli Usb, dei movimenti No-Tav e, per quanto riguarda i partiti, di Rifondazione Comunista. La prima ora di manifestazione è andata avanti senza incidenti, poi, intorno alle 15, in via Cavour i primi gesti di violenza. Alcuni manifestanti incappucciati si sono staccati dal corteo ed hanno preso di mira una saracinesca di un supermercato in via Corrado Ricci dando due macchine alle fiamme all’altezza del Grand Hotel Palatino. La musica ad alto volume che accompagnava slogan contro il governo e le sue politiche economiche ha lasciato un corteo silenzioso, forse, a un certo punto, conscio della infiltrazione di gruppi estremi (qualcuno ha parlato addirittura di esponenti di Forza Nuova). Al posto della musica lo scoppio dei petardi e delle bombe carta. Dai danni in via Cavour a via Labicana, dove è stata eretta, all’altezza di via Pietro Verri, una barricata di fuoco con sei cassonetti dati alle fiamme. La strada centrale verso San Giovanni sembrava un vero e proprio campo di battaglia. Alcuni gruppi di violenti hanno attaccato un edificio del ministero della Difesa danneggiandolo gravemente fino al secondo piano. Squadre di vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme. La stessa atmosfera di guerriglia che ha raggiunto piazza San Giovanni: scontri tra le forze dell’ordine e i gruppi di violenti che sono riusciti a mandare alle fiamme un blindato dei Carabinieri tra gli sguardi attoniti dei manifestanti. Ragazzi e ragazze che hanno cercato, rapidamente, di tirarsi fuori da una situazione sfuggita di mano.