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INGHILTERRA: LEEDS, CHARITY CATTOLICA PERDE APPELLO CONTRO ADOZIONI GAY

E’ l’ultima agenzia cattolica ad aver perso la guerra legale con lo Stato britannico per non voler accettare di dare in adozione bambini a coppie gay. “Catholic Care”, l’agenzia di adozione della diocesi di Leeds, aveva deciso di ricorrere in appello contro la nuova legislazione del 2007 che obbliga ogni agenzia di adozione a prendere in considerazione coppie gay, norma che ha visto undici agenzie cattoliche chiudere o perdere i propri legami con la Chiesa. Nell’appello “Catholic Care” ha citato un paragrafo della legislazione sulle pari opportunità del 2010 secondo il quale una charity può restringere i propri servizi se è “un mezzo proporzionato a raggiungere un obbiettivo legittimo”. Catholic care ha sostenuto che la commissione, costringendola ad accettare coppie omosessuali, avrebbe ridotto i fondi disponibili attraverso organizzazioni cattoliche e provocato la chiusura dell’agenzia. “La charity non sta cercando di impedire alle coppie omosessuali di adottare bambini, ma sta cercando di assicurarsi che può garantire un buon servizio secondo la legge e l’etica religiosa”, ha spiegato un portavoce di “Catholic care”. Parlando in tribunale il vescovo di Leeds, mons. Arthur Roche, ha sostenuto che, dal momento che la chiesa non è obbligata dalla legge a benedire le unioni civili, anche le agenzie cattoliche non dovrebbero essere costrette a dare in adozione a coppie gay. Per il tribunale, invece, “l’argomentazione di mons. Roche trascura la differenza essenziale tra atti di devozione privati come benedizioni e la garanzia di servizi pubblici come quelli forniti da un’agenzia di adozione”. Il tribunale ha anche citato una lettera del movimento cattolico di lesbiche e gay e ha concluso che “l’ampia gamma di opinioni tra i cattolici che fanno donazioni lascia la Corte non convinta che la charity chiuderebbe per forza per motivi finanziari per la sua incapacità di discriminare le coppie sulla base del loro orientamento sessuale”. Delusione per la sentenza è stata espressa dall’associazione che sta pensando di ricorrere ancora una volta in appello: “è un peccato che saranno bambini molto vulnerabili a soffrire per questa decisione. Ad essi “Catholic Care” ha garantito un servizio eccellente per molti anni”, ha detto ancora il vescovo di Leeds, “è una questione di principio importante che la charity sia in grado di preparare potenziali genitori adottivi secondo i principi della fede cattolica, un servizio riconosciuto dalle autorità locali, responsabili per l’infanzia, per la sua eccellenza”.Sir