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ITALIANO UCCISO IN ARABIA SAUDITA: IL VESCOVO DI AVERSA, «UNA MORTE AD OPERA DI FORZE INFERNALI»

Sarà l’arcivescovo di Aversa, mons. Mario Milano, a celebrare i funerali di Antonio Amato, il cuoco di Giugliano, che lavorava nel ristorante “Casa mia” nel complesso residenziale Oasis, ad al-Khobar, in Arabia Saudita, ammazzato dai terroristi di Al Quaeda, quando la salma rientrerà in Italia. “La tragica morte di questo caro figliuolo di Giugliano – dice il presule – costituisce uno strazio per tutta la comunità diocesana, oltre che per quella parrocchiale”. “Antonio, che si trovava in quel luogo per ragioni di lavoro, cercato con tanta ansia e svolto con altrettanta onestà – aggiunge mons. Milano -, ha trovato un destino così crudele, facendo una morte tremendamente selvaggia ad opera di forze ‘infernali’. Solo l’inferno, infatti, può suggerire questa furia omicida terroristica che sta seminando incubo in tutto il mondo”.

L’arcivescovo e tutta la comunità diocesana si stringono ora attorno ai congiunti di Antonio in questo momento di prova. “Alla famiglia siamo vicinissimi soprattutto con la preghiera – dichiara il presule -. Noi, che crediamo, sappiamo che il nostro Dio è il Dio di ogni consolazione, che ci conforta in ogni tribolazione, specialmente in una grave come quella della morte così tragica di un giovane, che vediamo nella luce del Risorto, che è luce di vita e di gloria”. Di fronte a tale dramma, prosegue mons. Milano, “siamo impegnati ancora di più ad implorare tanto conforto e tanta consolazione divina per questa famiglia, soprattutto per i genitori”. L’arcivescovo di Aversa, mons. Mario Milano, di fronte alla tragica fine di Antonio Amato, invita a pregare. “Volgiamo una supplica – dice – perché il Signore con la sua onnipotenza intervenga a riportare la pace nel mondo”. L’arcivescovo ricorda, a tal proposito, come proprio in questi giorni a Giugliano, paese di origine di Antonio Amato, si festeggi la Madonna della Pace. “A Giugliano – afferma il presule – c’è una grande devozione popolare per la piccola immagine della Madonna della Pace, che rappresenta il simulacro della Pietà: la Madonna che tiene tra le braccia il Figlio suo morto proprio per riconciliare cielo e terra e portare pace agli uomini”. “Sia la Vergine Maria – aggiunge mons. Milano – ad intercedere presso Dio per ottenere la pace nei cuori e nelle coscienze dei popoli, come il Santo Padre Giovanni Paolo II ripetutamente esorta con la sua voce autorevole e così tanto addolorata”. Sono tanti, infatti, gli eventi che rattristano il cuore, osserva l’arcivescovo di Aversa, “perché sembra che il mondo, invece di aprirsi a quella civiltà dell’amore di cui è apostolo infaticabile proprio il Papa, torni ad essere selvaggio”. “A noi – conclude mons. Milano – tocca pregare ma anche impegnarci a diffondere la cultura della pace con una solida formazione delle coscienze, alla luce del Vangelo”.Sir