Italia

Insegnanti di religione: finalmente le assunzioni

di Renato BruschiSono 781 i docenti di religione cattolica che verranno assunti in ruolo nelle scuole statali toscane nei prossimi anni. Lo rende noto un’informativa dell’Ufficio scolastico regionale del ministero della Pubblica Istruzione, inviata in questi giorni ai responsabili diocesani della Conferenza episcopale toscana in materia di insegnamento della religione cattolica. Termina così l’iter burocratico, iniziato oltre vent’anni fa, che ha portato al riconoscimento dello stato giuridico dell’Irc, e che offre una ulteriore conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, del fatto che l’insegnamento della religione cattolica rientra organicamente nel quadro delle finalità della scuola italiana. Come previsto dal decreto del Ministro Moratti le assunzioni con contratto a tempo indeterminato avverranno attraverso un meccanismo di scaglionamento triennale sulla base di quote annuali corrispondenti al 60% dei posti per l’a.s. 2004/05 e del 20% rispettivamente per i due successivi anni. Al termine del triennio 2004-2007 i vincitori del concorso del 2004 saranno inquadrati nei ruoli statali. Il numero 781 corrisponde al 70% dell’interno organico degli Irc che, nel 2004 ammontava a 1.115 unità in tutta la Toscana.Ogni diocesi poi sulla base del monte ore a disposizione ha ripartito lo scaglionamento sia per le scuole primarie e dell’infanzia, sia per le scuole secondarie come indicato nelle tabelle. I primi docenti ad essere assunti saranno coloro che avranno ottenuto il punteggio più alto nelle graduatorie diocesane. Dopo l’ingresso in ruolo gli insegnanti dovranno comunque svolgere un anno di prova presso la scuola che sarà la sede del proprio incarico. Va evidenziato che nella nota ministeriale gli organici sono suddivisi per diocesi e non per provincia: «viene così rimarcato – dichiara don Ivo Ercolini, delegato Cet per l’insegnamento della religione cattolica – lo stretto legame tra la figura dell’Irc e la Chiesa locale».

Non va dimenticato infatti che l’Insegnante di religione cattolica rimane persona di scuola e di chiesa; impegnato nell’educazione delle nuove generazioni ai grandi valori religiosi dell’umanità ma, nello stesso tempo, impegnato a dare una testimonianza di vita nella comunità dei credenti. Per questo pur avendo i titoli e superato il concorso, per insegnare occorre possedere il «mandato» o «certificato di idoneità» rilasciato proprio dal Vescovo. Cosa cambierà con l’assunzione in ruolo? «Dal punto di vista dell’insegnamento – prosegue don Ercolini – tutto rimane come prima. La Riforma della scuola ha già predisposto i nuovi programmi per le scuole primarie e le secondarie di primo grado. Gli insegnanti di religione cattolica non dovranno fare altro che incarnarli nella realtà territoriale e scolastica in cui operano. Invece dal punto di vista contrattuale ogni docente di ruolo avrà diritto alla cattedra completa di 18 ore (22 per le scuole primarie e 24 per l’infanzia) e ad un contratto a tempo indeterminato. Viene così riconosciuto dallo Stato italiano non solo di fatto, ma anche formalmente, una professionalità fino ad oggi legata al precariato».

Come si è arrivati così in fretta e senza troppi attriti a questo risultato? Il delegato Cet non ha dubbi: «Grazie al clima di collaborazione che si è instaurato tra la Cet e il dirigente scolastico regionale, in particolare grazie all’opera preziosa e puntuale del dottor Claudio Bacaloni, siamo riusciti ad espletare tutti i passaggi rapidamente e senza intoppi». La Toscana è una delle sette regioni che è riuscita a completare il concorso entro il 31 agosto 2004 e ciò oltre ad essere motivo di soddisfazione, permette di espletare rapidamente a tutte le procedure previste dalla legge, dalla individuazione degli aventi diritto, all’assegnazione delle sedi scolastiche fino alla firma del contratto. Insomma un bel traguardo? «La collaborazione con le Istituzioni – conclude don Ercolini – e l’opera capillare di formazione fatta dai diversi responsabili diocesani hanno contribuito notevolmente a questo risultato. Adesso non rimane che attendere i decreti che riguardano la seconda e la terza tranche, e poi, non prima del 2007, il prossimo concorso».