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Istat: diplomati e laureati, il lavoro è sempre un problema. La maggior parte resta con i genitori

«Il peggioramento nel trovare un lavoro riguarda soprattutto gli uomini, infatti gli occupati sono il 46,8% dei casi, mentre erano il 51,2% nel 2011. Le lavoratrici con un diploma sono rimaste stabili tra l’indagine del 2011 e quella del 2015: il 40,4%». «Nelle regioni meridionali l’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro continua a essere più difficoltoso: quelli che lavorano quattro anni dopo il diploma sono il 36-37% mentre nelle regioni centrali superano il 42% e al Nord sono uno su due». Queste differenze, scrive ancora l’Istat nel suo rapporto, «non sono motivate da un maggiore coinvolgimento negli studi terziari ma da una più alta propensione a cercare lavoro».

Riguardo alla scelta della facoltà, i gruppi di laurea più scelti sono quello economico-statistico, verso il quale si rivolge il 14,5% degli immatricolati, seguito da quello medico (13,8%) e da Ingegneria (13,1%)». Per le possibilità di lavoro, fra i diplomati che lavorano nel 2015, uno su quattro (25,3%) è dipendente a tempo indeterminato, l’11,5% è lavoratore autonomo, il restante 63,2% ha un’occupazione «non stabile», più nello specifico il 33,8% ha un contratto a tempo determinato, l’8,7% è alle dipendenze senza contratto, il 13,8% ha un contratto a progetto, di prestazione d’opera, voucher o una borsa di studio/lavoro e il 6,9% svolge attività formativa retribuita. A quattro anni dal diploma, otto diplomati su 10 vivono ancora in famiglia, segnala Istat.

«Solo il 9,8% vive da solo o con persone non legate da parentela e poco meno del 9% ha formato un proprio nucleo familiare». «Bassi gli stipendi dei diplomati»: considerando «il complesso delle attività retribuite, i diplomati percepiscono entrate da lavoro per un valore mediano intorno a 850 euro mensili, al netto delle tasse. Le donne guadagnano 683 euro al mese, gli uomini 1.000 euro».

Esaminando la situazione dei laureati si vede che nel 2015, la maggiore occupazione (oltre il 93%) si riscontra tra i laureati di II livello nei gruppi Difesa e sicurezza, Medico e Ingegneria (99,4%, 96,5% e 93,9%). Più difficile l’inserimento nel mercato del lavoro per i laureati, nei gruppi Letterario e Geo-biologico. «I laureati di II livello che provengono dai gruppi Difesa e sicurezza, Medico e Ingegneria percepiscono anche retribuzioni mediane mensili più elevate (superiori a 1.600 euro)».