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LOPPIANOLAB: ZAMAGNI, POLITICA TUTELI ECONOMIA DI COMUNIONE

(ASCA) – La politica deve comprendere che è necessario tutelare il settore dell’Economia di Comunione dalla concorrenza sleale delle imprese che non rispettano le leggi, inquinano o non pagano le tasse. A dirlo è Stefano Zamagni, docente di economia politica all’Università di Bologna, che oggi interviene a Loppianolab, expo dell’Economia di Comunione in corso al Polo ‘Bonfantì del Movimento dei Focolari a Incisa Valdarno. “L’Economia di Comunione – spiega Zamagni, che interviene sul tema ‘Riflessioni e prospettive EdC’ – dà un contributo molto superiore a quel che si pensa: è una sfida a chi pensa che non si possa fare economia in modo diverso rispetto al modello attuale e dimostra che il modo migliore per favorire l’inclusione è il lavoro”. Per quanto riguarda lo sviluppo futuro dell’EdC, Zamagni sottolinea che è un bene “fragile” e “dobbiamo proteggerlo”. “Se si vuole che il modello vada avanti – sottolinea – bisogna sapere che è fragile e creare strutture non di favore ma che lo proteggano. L’Economia di Comunione non fa porcherie, non fa evasione e il legislatore non può far finta di niente, non può essere neutrale. Se la sfida è tra l’Economia di Comunione e aziende che sfruttano il lavoro, inquinano, evadono le tasse, è evidente chi vince. Serve quindi un intervento fiscale, amministrativo, finanziario, per evitare che comportamenti malvagi delle imprese soffochino l’EdC”. Zamagni pensa anche che nessun settore sia “precluso” allo sviluppo dell’Economia di Comunione, anche se tre sono gli ambiti in cui prevede una crescita: i servizi alla persona, la gestione dei beni comuni, “che non può essere né privatistica né pubblicistica”, la sfera culturale.