Italia

La Caritas toscana aiuta il Molise

di Andrea BernardiniLa Caritas toscana tende la mano alla gente del Molise. Nei paesi epicentro del terremoto del 2002 nasceranno entro qualche anno alcuni centri di ascolto e due cooperative sociali. Il terremotoL’intervento della Caritas si concentrerà, in particolare, nel basso Molise, a Larino (Campobasso), paese di settemila anime. «Qui la carenza del lavoro, di servizi, di reti efficaci per la costruzione di percorsi di welfare – commenta Nico Stefanelli, operatore della Caritas – esisteva già prima del terremoto. A soffrirne di più, secondo una documentazione raccolta nel territorio, sono soprattutto gli anziani, i minori e i disabili». Il terremoto ha messo in secondo piano questi problemi. I fondi arrivati dalle istituzioni sono stati spesi nella ricostruzione del paese. Adesso, conclusa la fase dell’emergenza, la Caritas toscana lancia il progetto «le officine del Melograno». Il progettoGli esperti della Caritas, quelli del consorzio sociale Polis e di Enaip (l’agenzia formativa delle Acli) faranno conoscere ai giovani molisani lo stile dei centri di ascolto. E cureranno la formazione sul campo di educatori di minori e di operatori per anziani e disabili, offrendo anche nozioni per la creazione di una impresa sociale di tipo a. Educatori ed operatori saranno riconosciuti ufficialmente dalla Regione Molise. La Caritas toscana pensa anche alla promozione di una cooperativa di tipo b, per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, da impegnare in servizi di giardinaggio, pulizia e manutenzione di case, scuole e strade, lavori di falegnameria, imbiancatura, traslochi. Partner locale del progetto, l’associazione di volontariato «Centro sociale il Melograno» fondata da don Antonio Mastantuono, parroco di Larino, «impegnata da anni nei servizi ai disabili, agli anziani e ai minori – commenta il delegato della Caritas toscana don Emanuele Morelli – e che si configura come osservatorio particolarmente qualificato sulla situazione sociale di quel territorio».

Il Melograno, le altre associazioni di volontariato, la Chiesa, la protezione civile, godono della piena fiducia della gente molisana. Lo rivela la ricerca Fenice effettuata sul territorio dalla Caritas italiana: «Chiesa e volontariato – commenta Emiliano Manfredonia, presidente della cooperativa Axis (Acli per l’impegno sociale) – hanno saputo mediare bene tra cittadini e istituzioni, riconoscendo i bisogni della gente e muovendosi con generosità per rispondervi in modo qualificato». Manca, semmai un coordinamento tra terzo settore, aziende, Chiesa, enti locali ed istituti di credito, utile «a far maturare sul territorio – osserva Anna Batini, presidente della cooperativa Insieme – servizi sociali per i quali mettere in rete risorse pubbliche e private».

La presentazioneIl varo ufficiale dell’iniziativa è previsto per venerdì 28 ottobre a Larino: conferenza stampa e pomeriggio seminariale aperto alla popolazione. Vi parteciperanno il vescovo di Termoli-Larino Tommaso Valentinetti, presidente di Pax Christi, Domenico Rosati (ex presidente nazionale delle Acli) e don Emanuele Morelli. La schedaE’ il 31 ottobre del 2002 quando il terremoto scuote il Molise. Restano ancora nell’immaginario collettivo le immagini della scuola elementare «Jovine» di San Giuliano di Puglia (Campobasso) crollata sulla spinta di una scossa sismica e dove persero la vita 27 bambini ed una maestra. Proprio nei giorni scorsi, Michele Nardelli, giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Larino, ha deciso il rinvio a giudizio di sei dei nove indagati per il crollo di quella struttura. Il 31 ottobre, da tutti ricordato come il giorno degli «angeli di San Giuliano», per iniziativa della Regione Molise, è stata istituita la giornata della memoria. Qualche giorno prima la Caritas toscana e la diocesi di Termoli-Larino presenteranno l’iniziativa «le officine del Melograno», che mira alla costituzione di due cooperative sociali nel paese di Larino. L’iniziativa è finanziata grazie ad alcuni dei proventi delle offerte versate alla Caritas in questi anni dalle comunità parrocchiali e dai singoli cittadini.