Italia

La Sindone, una storia travagliata

La Sindone ha avuto una storia travagliata e incerta (almeno fino al 1353, anno in cui appare a Lirey in Francia). Ne ripercorriamo cronologicamente le tappe principali, cercando di indicare di volta in volta le fonti che ne fanno menzione, i luoghi di conservazione o di ostensione, i custodi o proprietari susseguitisi nel tempo.

Primi secoli – I Vangeli sinottici parlano del lenzuolo con cui fu avvolto il corpo di Gesù, ma non accennano che su di esso vi sia rimasta impressa qualche immagine. Ne fanno cenno due Vangeli apocrifi del II secolo, il “Vangelo degli Ebrei”, attribuito da san Girolamo a san Matteo, e il “Vangelo dei Dodici Apostoli”. Secondo la tradizione la Sindone fu presa in consegna dall’apostolo Pietro e conservata a Gerusalemme. Da qui si susseguirono varie ostensioni ai fedeli della Chiesa d’Oriente. Della Sindone parlano san Cirillo (315-387), vescovo di Gerusalemme, e san Braulione, vescovo di Saragozza, morto nel 651.II secolo, anno imprecisato: secondo alcune fonti è trasferita da Gerusalemme a Edessa, l’attuale Urfa, in Turchia. Esistono testimonianze della permanenza in questa città di un lenzuolo, chiamato “Mandylion”, con l’immagine di Cristo.670: relazione del monaco Adamanno sul pellegrinaggio a Gerusalemme del confratello Arculfo, il quale racconta che in questa città sono venerate due reliquie, un sudario e “un altro lino” più grande, con impressa l’immagine del Signore.944: secondo alcune fonti è trasferita da Edessa a Costantinopoli, dove Costantino Porfirogenito ne interpreta il ritratto.1000: segnalata a Gerusalemme.1147: a Costantinopoli è mostrata dall’imperatore Manuele Comneno a Luigi VII re di Francia.1203 – 1204: nella chiesa di santa Maria di Blacherne a Costantinopoli è venerata una Sindone sulla quale è visibile l’impronta del corpo di Cristo (testimonianza di Robert de Clary, partecipante alla IV crociata).1207: da Costantinopoli il crociato Ottone de La Roche la invia in Francia.1207 – 1349: probabilmente in custodia al vescovo di Besançon.1349: rischia di restare arsa per un incendio nella cattedrale di Besançon.1353: compare a Lirey in Francia, diocesi di Troyes, in possesso di Goffredo di Charny che l’ha ricevuta in dono da Filippo di Valois.1355: prima ostensione pubblica a Lirey.1390: ostensione a Lirey con la scritta “Pannum artificiose depictum”, cioè che si tratta di un “telo dipinto” e non della Sindone originale; scritta imposta da Clemente VII (antipapa).1418: restituita ai signori de La Roche, viene quindi esposta a Saint-Hippolyte sur Doubs, Germolles e altrove.1452: la vedova di Humbert de La Roche, Marguerite, ultima discendente della casata de Charny (era nipote di Goffredo), la dona ad Anna di Lusignano, moglie di Ludovico di Savoia.1464, 6 febbraio: è la data del primo documento ufficiale che parla della Sindone come proprietà dei Savoia; da questo momento la reliquia segue gli spostamenti dei Savoia.1477 – 1478: segnalata a Rivoli (Torino).1478: ostensione (incerta) a Pinerolo (Torino).1494: ostensione (incerta) in piazza sant’Eusebio a Vercelli. 1502, 11 giugno: viene collocata nella Sainte-Chapelle fatta costruire appositamente dai Savoia nel loro castello a Chambéry.1503: prima prova per stabilirne l’autenticità: è fatta bollire nella liscivia, ma l’immagine rimane.1506: papa Giulio II approva la “liturgia eucaristica” e “l’Ufficio” in onore della Sindone.1532, notte tra il 3 e il 4 dicembre: va a fuoco la Sainte-Chapelle di Chambéry, dove è conservata. Rimangono tracce dei danni.1534: è mostrata alle suore clarisse di Chambéry che riparano i danni dell’incendio del 1532.1534 -1561: notizie di probabili ostensioni a Torino, Vercelli, Nizza.1535, 7 maggio: ostensione a Milano, nel Castello Sforzesco.1540: è conservata per qualche giorno ad Aosta.1541-1561: è conservata a Vercelli.1561: è riportata a Chambéry dove è conservata fino al 1578.1578, 9 settembre: è trasferita a Torino per volere di Emanuele Filiberto di Savoia ed è accolta dall’arcivescovo Gerolamo della Rovere.1694: è collocata nella Cappella Regia costruita da Guarino Guarini tra il Duomo e il Palazzo reale di Torino, dove è conservata fino ai nostri giorni, salvo brevi interruzioni. Le successive ostensioni saranno sempre a Torino.1706, 12 aprile: ostensione sotto Vittorio Amedeo II di Savoia.1722, 4 maggio – 3 giugno: ostensione sotto lo stesso re.1737, 4 maggio: ostensione sotto Carlo Emanuele III di Savoia.1750, 29 giugno: ostensione per l’Anno Santo.1775: ostensione per l’Anno Santo.1793, 9 dicembre: ostensione sotto Vittorio Amedeo III di Savoia.1799, 18 febbraio: ricognizione e ostensione durante l’occupazione francese.1804, 13 novembre: ostensione.1814, 20 maggio: mostrata dal balcone del Palazzo Reale.1822, 4 gennaio: ostensione.1842, 4 maggio: mostrata dalla balconata di Palazzo Madama.1868, 24 – 27 aprile: ostensione dopo i rammendi fatti eseguire dalla Principessa Clotilde.1898, 25 maggio – 2 giugno: ostensione; in questa occasione furono scattate le prime fotografie dall’avvocato Secondo Pia che rivelano l’immagine “negativa”.1931, 3 – 24 maggio: ostensione per il matrimonio di Umberto II di Savoia. Nuove fotografie eseguite da Giuseppe Enrie.1933, 24 settembre – 15 ottobre: ostensione per il 19° secolo della Redenzione.1939, 7 settembre: trasferita nell’abbazia di Montevergine (Avellino) per salvaguardarla da possibili danni dovuti a eventi bellici.1946, 28 ottobre: ostensione ai monaci benedettini di Montevergine, prima del viaggio di ritorno a Torino. Sosta una notte a Roma nella casa del cugino del card. Fossati, arcivescovo di Torino.1969, 18 – 21 giugno: ricognizione da parte della commissione di esperti incaricata degli studi dal card. Pellegrino; fotografie eseguite da G.B.Judica Cordiglia.1973, 4 ottobre: mostrata ai tecnici Rai per programmare le riprese televisive.1973, 22 – 24 novembre: ostensione per la speciale trasmissione televisiva mandata in onda la sera del 23 novembre.1976: presentazione dei risultati degli studi della commissione di esperti nominata nel 1969.1978, 27 agosto – 8 ottobre: ostensione per il IV centenario del trasferimento da Chambéry a Torino. Visita del card. Wojtyla, futuro papa, il 1° settembre.1980, 13 aprile: durante la sua visita pastorale a Torino, Giovanni Paolo II si reca a venerarla.1983: muore Umberto II di Savoia. Nel testamento lascia in eredità la Sindone alla Santa Sede.1988, 21 aprile: sono prelevati tre campioni di tessuto che verranno sottoposti all’esame del carbonio 14 per la datazione.1988, 13 ottobre: il card. Ballestrero annuncia i risultati dell’esame radiocarbonico secondo cui la Sindone deve datarsi tra il 1260 e il 1390.1989, maggio: prime contestazioni scientifiche alla scarsa attendibilità di tutta l’operazione “Carbonio 14”.1995, gennaio: dubbi sulla scientificità dell’esame al radiocarbonio espressi da uno dei principali analisti.1997, notte tra l’11 e il 12 aprile: incendio nella Cappella del Guarini; viene salvata da un vigile del fuoco infrangendo la teca di cristallo che la custodisce.1998, 18 aprile – 14 giugno: ostensione nel centenario delle prime fotografie. Il 24 maggio pellegrinaggio e meditazione di Giovanni Paolo II.2000, 12 agosto – 22 ottobre: ostensione per il giubileo del bimillenario della nascita di Cristo.2002, giugno – luglio: importante intervento di restauro per rimuovere le toppe apposte dalle clarisse di Chambéry in seguito all’incendio del 1532 e per attenuare le pieghe che deturpavano l’immagine. Sostituita la tela d’Olanda cucita sul retro. La Sindone è ora riposta distesa anziché arrotolata.2010, 10 aprile – 23 maggio: prima ostensione del nuovo millennio. Papa Benedetto XVI si recherà a venerare il Sacro Lino domenica 2 maggio.