Italia

La scomparsa di Tina Anselmi, prima donna ad essere ministro

Figlia di antifascisti, da ragazza era entrata nella Resistenza operando da staffetta partigiana con il nome di Gabriella. Nel 1944 si iscrisse alla Democrazia Cristiana, partito per il quale fu più volte parlamentare.

Da sindacalista, prima con la Cgil e successivamente, dal 1950, con la Cisl, si è occupata dei lavoratori del tessile e della scuola, e nel 1959 entrò nel consiglio nazionale della Dc, di cui è stata deputata dal 1968 al 1992. Dopo aver ricoperto la carica di ministro del Lavoro, Tina Anselmi fu ministro della Sanità nel quarto e quinto governo Andreotti e legò il suo nome alla riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale.

Nel 1981, nel corso dell’ottava legislatura, fu nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che terminò i lavori nel 1985.