Italia

Le Misericordie insorgono contro il maxiprestito da 150 milioni alla CRI

Nel cosiddetto ‘decreto del fare’ infatti è stato inserito un emendamento specifico per consentire un prestito di 150 milioni alla Croce Rossa Italiana, gravata da conti pesantemente in rosso, da restituire in 30 anni.

L’assegnazione rappresenta, secondo le Misericordie “l’ennesimo pacchetto di soldi che lo Stato prende a noi cittadini per consentire ad un ente parastatale di riuscire a tappare i buchi di una gestione quantomeno deficitaria.”

Lo scrive il Presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi, in una lettera aperta indirizzata al premier Enrico Letta, ai Ministri ed a tutti i Parlamentari italiani. Anche le oltre 800 Misericordie di tutt’Italia faranno altrettanto, cercando di sensibilizzare in particolare gli eletti dei propri territori.

“Quello che poniamo alla Sua attenzione – prosegue la lettera – è la assoluta ingiustizia di un provvedimento che, ancora una volta, genera privilegi verso una sola sigla dimenticando totalmente il lavoro prezioso che migliaia di associazioni di volontariato compiono ogni giorno nei più vari campi del vivere civile, dalla sanità al sociale, dai beni culturali all’ambiente, dall’immigrazione alla scuola,e  tanto altro ancora.”

“Anche le nostre associazioni –prosegue la Missiva- soffrono le difficoltà della crisi. Ed oggi molte si trovano persino a “far da banca allo Stato”, costrette a pagare interessi salati agli istituti di credito per gli anticipi fatture di enti pubblici che allungano sempre più il pagamento di quei servizi che esse stesse non riescono più a garantire alle proprie comunità. Così, in pratica, il volontariato si fa carico degli oneri finanziari anche per lo Stato… che oggi utilizza questi soldi per prestarli alla Croce Rossa! Oltre al danno, la beffa!”

Secondo le Misericordie è “semplicemente oltraggioso garantire trattamenti privilegiati proprio a chi ha mostrato di non saper gestire i lauti fondi di cui negli anni ha sempre goduto”, “l’ennesimo sopruso a danno dei cittadini e delle stesse Associazioni di volontariato.”

Dato che il Governo ha deciso di porre la fiducia sul ‘decreto del fare’ il provvedimento non è più modificabile in Parlamento, ma conclude Trucchi rivolto a ciascun Parlamentare, “non dimentichi che anche il volontariato vero, sano, avrebbe bisogno almeno di eguale opportunità. Per questo le chiediamo  di impegnare il governo a strutturare un fondo di 1,5 miliardi di euro per il sostegno al volontariato, alle stesse condizioni della Croce Rossa. Fosse anche per avere anticipazione dei ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni, sarebbe già qualcosa…”