Italia

MISERICORDIE, PRESIDENTE: SPERIAMO SIA BREVE RECESSO FIRENZE DA CONFEDERAZIONE

La Confederazione delle Misericordie d’Italia “é in cammino ed io non mi lamento di certo se l’eredità ricevuta è carica di problemi da risolvere e l’impegno che ho accettato è ambizioso”. E’ quanto scrive il presidente della Confederazione Gabriele Brunini rispondendo alla lettera inviata ieri dal provveditore della Misericordia di Firenze, Andrea Ceccherini, con la quale quest’ultimo formalizza l’uscita della più antica associazione dalla Confederazione. Il presidente si augura che si tratti di “un recesso provvisorio”. Brunini spiega di voler interpretare la lettera di Ceccherini come una “sollecitazione” e anche “un ulteriore incitamento ad andare avanti in modo più spedito”, nell’impegno assunto tre mesi fa, “con fiducia, fermezza, rigore e speranza”. Il presidente nazionale si dice convinto che “così facendo avremo modo di offrire una Confederazione degna di essere vissuta come ‘casa comune’ e sapremo superare le incomprensioni di oggi così come ci siamo proposti”, con il conforto “che ci viene dal sostegno di tante Misericordie, grandi e piccole, di tradizione secolare o giovanissime di costituzione”. La decisione di Ceccherini “addolora”, ma “le ragioni del recesso, che speriamo tutti sia provvisorio – scrive Brunini citando il provveditore fiorentino – ‘vengono da lontano'”. “E’ risaputo infatti che i problemi risalgono agli anni della presidenza Merlini, quando si manifestarono i primi dissapori, per poi proseguire lungo tutto il periodo della presidenza Giannelli e covare sotto la cenere durante il mandato del mio predecessore Gambelli”. Il presidente ricorda di essere stato eletto con “il mandato di riportare la Confederazione e l’intera famiglia delle Misericordie nel solco della tradizione ispirata dalla Carità cristiana nelle opere e negli atteggiamenti, di gratuità dei servizi resi al prossimo bisognoso, di democrazia nella scelta delle rappresentanze, di trasparenza nella gestione della cosa comune, di condivisione fraterna nelle difficoltà e di partecipazione attiva alla vita del movimento”. I primi mesi di lavoro, però, “sono stati necessari a costituire tutti gli organi attraverso cui si esprime la vita democratica del movimento, dal cui funzionamento deriva un miglior servizio alle associate”. E, “nonostante i complicati e numerosi obblighi statutari di inizio mandato”, secondo Brunini, “assieme al Consiglio Nazionale è stato dato avvio concreto a quel processo di maggiore partecipazione e condivisione che è stato sempre auspicato”. Una prova è la decisione presa “di aprire la Confederazione al contributo di quei fratelli particolarmente esperti nell’esercizio delle Opere di Carità nelle proprie Confraternite”. Per questo, Brunini si rivolge, ringraziandoli, a coloro che “hanno condiviso questa prospettiva e si sono offerti in questa opera di rilancio, impegnandosi in prima persona, con la propria Confraternita e con i Confratelli”. (ANSA).