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MOBY PRINCE: VITTIMA AGGRESSIONE DA PM; MAGISTRATI, PRUDENZA

E’ stato ascoltato quattro ore ieri sera dai magistrati livornesi Fabio Piselli, l’uomo aggredito venerdì scorso nel Pisano prima di incontrare l’avvocato Carlo Palermo, legale di alcuni familiari delle vittime del Moby Prince, il traghetto che il 10 aprile del 1991 si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo, nel porto di Livorno: le vittime furono 140. Per i magistrati livornesi Piselli è un “soggetto particolare da valutare con prudenza”. “Io non ho verità risolutive del caso Moby Prince – ha poi detto Piselli – posso al massimo offrire un confronto e un tassello per ricostruire il quadro d’insieme degli eventi, che dovrebbe poi essere interpretato da chi fino ad oggi è stato incapace di farlo”. Riguardo all’incontro di ieri con i magistrati, Piselli ha spiegato di aver “trascorso alcune ore in procura, sentito come persona informata sui fatti dai magistrati che si occupano dell’inchiesta” – Antonio Giaconi, Carla Bianco, Carmen Santoro e Massimo Mannucci – e di aver ribadito “quanto avevo già detto in passato e scritto in una denuncia depositata ai carabinieri negli anni scorsi”. “Sono cosciente – ha aggiunto Piselli – che la mia vita è nelle mani della procura di Livorno e della polizia giudiziaria delegata, perché, in base alla loro professionalità di riscontrare fatti ed eventi, posso trasformarmi in testimone, restare persona informata oppure diventare un imputato, con il rischio di diventare il capro espiatorio ove proiettare ogni incapacità e fare così affondare anche questa nuova inchiesta”. Piselli ha lanciato anche un “invito ad avere lo stesso coraggio di parlare a tutti coloro che hanno delle notizie da fornire alla procura rispetto agli eventi legati al Moby Prince e a quelli complementari ai fatti che avvenivano a Livorno, nelle strutture militari, e nel porto, fra gli anni compresi dal 1985 al 1991”.(ANSA). Moby Prince, misteriosa aggressione riapre il caso