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MORTI NEL MEDITERRANEO: ALEINIKOFF (UNHCR), «UNA VERA TRAGEDIA»

«È una vera tragedia». T. Alexander Aleinikoff, vice Alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati, commenta così la notizia della morte di 54 persone decedute nel tentativo di giungere via mare in Italia dalla Libia. L’unico superstite, avvistato da alcuni pescatori al largo delle coste tunisine, è stato soccorso e immediatamente ricoverato all’ospedale di Zarzis dove operatori dell’Unhcr lo hanno incontrato. In base alla sua testimonianza, riferisce una nota dell’Unhcr, «non c’era acqua a bordo ed i passeggeri avrebbero iniziato a morire di disidratazione. Molti, lui compreso, hanno bevuto acqua di mare». Secondo quanto riportato dall’uomo circa la metà dei deceduti erano di nazionalità eritrea, compresi tre suoi parenti. «Mi appello ai comandanti delle imbarcazioni nel Mediterraneo affinché prestino la massima attenzione a possibili casi di migranti e rifugiati in difficoltà che necessitano di essere soccorsi», afferma Aleinikoff. «Il Mediterraneo è uno dei tratti di mare più trafficati del mondo ed è fondamentale che l’antica tradizione del salvataggio in mare continui ad essere rispettata». Dall’inizio dell’anno ad oggi circa 1.300 persone sono giunte via mare in Italia dalla Libia; circa 1.000 a Malta. L’Unhcr stima che quest’anno siano già circa 170 i morti o dispersi in mare nel tentativo di giungere in Europa dalla Libia. (Sir)