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Maro’: Farnesina, non torneranno in India

La nota verbale, prosegue il comunicato, è stata consegnata alle autorità indiane dall’ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Daniele Mancini su istruzione del ministro Giulio Terzi. «L’Italia – sostiene la Farnesina – ha sempre ritenuto che la condotta delle Autorità indiane violasse gli obblighi di diritto internazionale gravanti sull’India in virtù del diritto consuetudinario e pattizio, in particolare il principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero e le regole della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982».

Il nostro Ministero degli Esteri sottolinea anche che «all’indomani della sentenza del 18 gennaio 2013 della Corte Suprema indiana, l’Italia ha proposto formalmente al Governo di New Delhi l’avvio di un dialogo bilaterale per la ricerca di una soluzione diplomatica del caso, come suggerito dalla stessa Corte, là dove richiamava l’ipotesi di una cooperazione tra Stati nella lotta alla pirateria, secondo quanto prevede la citata Convenzione UNCLOS».

«Alla luce della mancata risposta dell’India alla richiesta italiana di attivare tali forme di cooperazione – prosegue ancora la nota – il Governo italiano ritiene che sussista una controversia con l’India avente ad oggetto le regole contenute nella predetta Convenzione e i principi generali di diritto internazionale applicabili alla vicenda». La decisione, notificata anche all’Ambasciata indiana a Roma e su cui sono previsti contatti tra i due Ministri degli Esteri, è stata assunta d’intesa con i Ministeri della Difesa e della Giustizia e in coordinamento con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.