Italia

Mattarella in visita a Papa Francesco: tra Santa Sede e Italia eccellenti relazioni

«Le sono grato per la Sua visita, che Ella compie a soli due mesi da quando i Rappresentanti del Popolo italiano L’hanno eletta alla più alta magistratura dello Stato. Tale gesto manifesta le eccellenti relazioni tra la Santa Sede e l’Italia e si pone in continuità con le visite effettuate dal Suo immediato Predecessore e con una ormai lunga tradizione, che, in particolare dal periodo conciliare, vede infittirsi le occasioni d’incontro tra le supreme Autorità civili italiane e quelle della Chiesa universale».

Così Papa Francesco nel discorso ufficiale pronunciato durante l’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «I Patti Lateranensi, recepiti dalla Carta Costituzionale repubblicana, e l’Accordo di Revisione dei medesimi hanno offerto un solido quadro di riferimento, all’interno del quale si sono pacificamente sviluppati e rafforzati i rapporti tra Italia e Santa Sede, garantendo la reciproca sovranità e indipendenza e al tempo stesso il mutuo orientamento alla fattiva collaborazione, sulla base di valori condivisi e in vista del bene comune», ha proseguito il Papa sottolineando che «è fondamentale infatti che, nella distinzione dei ruoli e delle competenze e nel pieno rispetto delle reciproche funzioni, sia sempre sentita la necessità di una rinnovata collaborazione, finalizzata ad unire le forze per il bene di tutti i cittadini, che hanno il diritto a tale concordia, da cui derivano innumerevoli benefici». 

Carenza lavoro giovani è grido dolore. «Signor Presidente, tra i diversi beni necessari allo sviluppo di ogni collettività, il lavoro si distingue per il suo legame con la stessa dignità delle persone, con la possibilità di costruire un’esistenza dignitosa e libera. In special modo, la carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perché si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità». È l’accorato appello di Papa Francesco. Il Papa ha voluto sottolineare con forza che «nella disponibilità del lavoro risiede infatti la stessa disponibilità di dignità e di futuro». Il Pontefice ha ricordato che «per un’ordinata crescita della società è indispensabile che le giovani generazioni, tramite il lavoro, abbiano la possibilità di progettare con serenità il loro futuro, affrancandosi dalla precarietà e dal rischio di cedere a ingannevoli e pericolose tentazioni. Tutti coloro che detengono posizioni di speciale responsabilità hanno perciò il compito primario di affrontare con coraggio, creatività e generosità questo problema». 

Il sano pluralismo è un bene. «Un sano pluralismo – ha detto ancora il Papa a Mattarella – non si chiuderà allo specifico apporto offerto dalle varie componenti ideali e religiose che compongono la società, purché naturalmente esse accolgano i fondamentali principi che presiedono alla vita civile e non strumentalizzino o distorcano le loro credenze a fini di violenza e sopraffazione. In altre parole, lo sviluppo ordinato di una civile società pluralistica postula che non si pretenda di confinare l’autentico spirito religioso nella sola intimità della coscienza, ma che si riconosca anche il suo ruolo significativo nella costruzione della società, legittimando il valido apporto che esso può offrire».

«La storia dell’Italia – ha proseguito il Pontefice – mostra chiaramente quanto sia grande il contributo del Cristianesimo alla sua cultura e al carattere della sua popolazione, quanto la fede cristiana abbia permeato l’arte, l’architettura e il costume del Paese. La fede si è trasformata in opere e queste in istituzioni, fino a dare volto ad una storia peculiare e a modellare pressoché tutti gli aspetti della vita, a partire dalla famiglia, primo e indispensabile baluardo di solidarietà e scuola di valori, che va aiutata a svolgere la sua insostituibile funzione sociale quale luogo fondamentale di crescita della persona». 

L’occasione dell’Expo. Tra pochi giorni si aprirà a Milano l’Esposizione Universale, che ha come tema: «Nutrire il pianeta. Energie per la vita». L’evento dell’Expo «sarà un’importante occasione in cui verranno presentate le più moderne tecnologie necessarie a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto dell’ambiente. Possa esso contribuire anche ad approfondire la riflessione sulle cause del degrado ambientale, in modo da fornire alle autorità competenti un quadro di conoscenze ed esperienze indispensabile per adottare decisioni efficaci e preservare la salute del pianeta che Dio ha affidato alla cura del genere umano». Papa Francesco, nel suo discorso non ha dimenticato l’ambiente, che definisce un ambito «che richiede oggi particolare attenzione da parte di tutti». «Per cercare di alleviare i crescenti squilibri ed inquinamenti, che a volte provocano veri e propri disastri ambientali, occorre acquisire piena consapevolezza degli effetti dei nostri comportamenti sul creato – ha precisato il Pontefice – che sono strettamente connessi al modo con cui l’uomo considera e tratta sé stesso» (cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 51).

Bene Italia su immigrati, ora coinvolgimento più ampio. «Desidero esprimere la mia gratitudine per l’impegno che l’Italia sta profondendo per accogliere i numerosi migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza. è evidente che le proporzioni del fenomeno richiedono un coinvolgimento molto più ampio. Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale», ha detto ancora Papa Francesco, nel discorso pronunciato durante l’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita di Stato in Vaticano.

Mattarella: incontro intenso per un rapporto speciale. «Considero il colloquio appena concluso, per l’intensità che lo ha caratterizzato, una testimonianza preziosa del rapporto davvero speciale che esiste tra la Santa Sede e lo Stato italiano». Ha cominciato così il suo breve intervento il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al termine del colloquio con papa Francesco svolto nell’ambito della sua visita di Stato in Città del Vaticano. 

Mattarella: parole papa Francesco punto di riferimento costante. «Lo stretto rapporto fra Italia e Santa Sede affonda le radici nella sua storica peculiarità, oltre che nella contiguità territoriale. Esso si sviluppa attraverso relazioni rispettose, e si intensifica anche grazie ad un magistero pontificio diretto alla realtà universale e che tuttavia interpella direttamente la realtà sociale, economica e politica italiana», ha detto ancora il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi a papa Francesco al termine del colloquio in Vaticano. Mattarella ha aggiunto che «si tratta di principi e valori fondamentali che caratterizzano la democrazia italiana ed europea e che trovano nelle sue parole punti di riferimento costanti. Penso – ha detto – alle tante Encicliche sul lavoro, la pace, lo sviluppo, la dignità umana. Un magistero alto confermato dagli atti e dall’insegnamento del suo Pontificato, che sentiamo particolarmente vicino». «Vorrei poi esprimerle gratitudine – ha aggiunto Mattarella – per le parole di speranza che ella ha voluto indirizzare a quella che ha definito ‘cara nazione italiana’, in occasione del saluto al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Sono parole – ha sottolineato il capo dello Stato – che aiutano a recuperare pienamente quei valori di solidarietà e attenzione reciproca che sono, e rimangono, alla base del sentire del nostro popolo, particolarmente nei momenti di crisi».