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Migranti: Save the children e Sea-Eye sospendono soccorsi: «rischi per la sicurezza»

Save the Children «sta valutando – si legge in una nota – l’evolversi dell’intero scenario dopo la dichiarazione della Marina libica di voler estendere il controllo e il divieto alle navi delle Ong nelle acque internazionali che fanno parte della Sar zone e la nave Vos Hestia resta ferma a Malta in attesa di capire se ci sono le condizioni di sicurezza per riprendere le operazioni». Save the children «si rammarica di dover essere costretta a mettere in pausa le proprie operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo a causa delle decisioni dalla Marina libica». Si tratta, prosegue la nota, «di una situazione molto preoccupante per il rischio di sicurezza dello staff e per la reale capacità della Vos Hestia di mettere in atto la propria missione di soccorso». In questa nuova situazione, afferma Save the children, «le imbarcazioni dei migranti saranno costrette a tornare in Libia e molti bambini e adolescenti moriranno prima di lasciare la nuova zona Sar libica».

L’organizzazione, spiega Rob MacGillivray, direttore delle operazioni , è «pronta a riprendere le proprie operazioni nella zona di salvataggio, ma abbiamo il dovere di garantire la sicurezza del team e l’efficacia delle operazioni. Prima di poter riprendere la missione dobbiamo avere rassicurazioni in particolare sulla sicurezza del nostro personale».

Save the Children è inoltre molto preoccupata per l’attuale diminuzione della capacità di salvataggio in mare, dovuta alla sospensione delle attività di altre Organizzazioni presenti nel Mediterraneo. «Capiamo e rispettiamo tutte le Ong che come noi in questo momento si trovano a dover prendere una difficile decisione. La pausa delle operazioni delle navi mette infatti a rischio vite umane e diminuisce la capacità di salvataggio e per questo è necessario poter continuare e riprendere appena possibile».

Discorso analogo per l’Ong Sea-Eye che interrompe i soccorsi in mare. «Cari amici – spiega il direttore Michael Buschheuer su Facebook – abbiamo deciso a malincuore di sospendere temporaneamente le nostre missioni di salvataggio nel Mediterraneo. Ho informato i nostri equipaggi e i nostri skipper di questa decisione». A spingere l’organizzazione sono motivi di sicurezza dopo l’annuncio del governo libico di una «estensione a tempo indeterminato e unilaterale delle acque territoriali in relazione a una minaccia esplicita contro le Ong private». «In queste circostanze – spiega ancora Buschheuer – non è possibile proseguire il nostro lavoro di salvataggio. Sarebbe irresponsabile nei confronti dei nostri equipaggi». Richiamando l’analoga decisione di Medici senza frontiere, il direttore di Sea-Eye conclude: «Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane analizzeremo attentamente il cambiamento della situazione di sicurezza al largo della costa libica e discuteremo la nostra azione futura».