Italia

Norcia, card. Bassetti: «Queste terre non devono essere abbandonate»

«In questi luoghi non meritano abbandono né uomini, né bestie e nemmeno le antiche pietre crollate, incastonate nei secoli come fossero gioielli preziosi. Questi luoghi devono tornare a nuova vita, lo vogliono con forza gli abitanti che restano nei pressi delle loro case, e anche quelli che se ne allontanano soltanto per riprendere forza, e che vogliono tornare per ricominciare la vita di sempre, lenta ma fattiva, che ha curato per secoli i monti, i campi e le mandrie». Con queste parole il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, ha inaugurato ieri sera, a Norcia, il Centro di Comunità presso il complesso della Madonna delle Grazie (la chiesa è crollata e il vecchio convento dei Cappuccini è da abbattere), realizzato da Caritas Italiana, col sostegno della delegazione Caritas Nord-Est.

Un solo piano fuori terra, rettangolare, per una superficie complessiva di 266 mq ed un volume di 1.105 mc. Un salone di 170 mq, tre stanze per attività, depositi e servizi. Costo: poco più di 400.000 euro. Tutto antisismico. Sono le principali caratteristiche del Centro, il primo di cinque – gli altri sorgeranno a Cascia, Avendita di Cascia, Campi-Ancarano di Norcia, Madonna di Costantinopoli a Cerreto di Spoleto – nato per essere un punto di aggregazione e luogo per la liturgia, attività pastorali, sociali, culturali e ricreative.

«Centro, segno di una vita che non si arrende». La sua prima visita ufficiale da presidente della Cei, il cardinale Bassetti ha voluto compierla in questa terra colpita dal terremoto, portando la sua vicinanza e «quella di tutta la Chiesa italiana», alla comunità che la abita. «Stasera non vogliamo rivangare il passato ma proiettare il nostro sguardo verso il futuro – ha detto il presidente della Cei davanti al sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, e al presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – occorre ricostruire le case ma anche i cuori. E questo lo si può fare stando uniti e vivendo insieme i momenti salienti della vita comunitaria. Talvolta però l’ingegno non è sufficiente, ma si mostra necessaria la carità, ossia quell’amore gratuito e spassionato che anima e rende viva la nostra vita».

«La terra ha tremato ma la carità no» ha sottolineato il cardinale, che ha indicato la strada da seguire per dare un futuro a «questa nostra amata terra». Un futuro, da costruire «giorno dopo giorno con pazienza, benevolenza, giustizia, rispetto ed umiltà, ponendo al centro le persone nella loro integralità e dando così testimonianza di quella carità ecologica nella quale l’uomo e l’ambiente vanno a braccetto nella reciproca edificazione». La carità, tuttavia, non è disgiunta dalla Croce. Per il card. Bassetti «è proprio quest’ultima che ci aiuta a valorizzare, accettare e sopportare tutte le sofferenze alle quali siamo andati incontro». «Carissimi – ha concluso il card. Bassetti rivolgendosi ai tanti fedeli presenti – quello di stasera è un ulteriore tassello che inseriamo nel grande progetto di rinascita di questa cara città di Norcia e del suo territorio. In questi luoghi non meritano abbandono né uomini, né bestie e nemmeno le antiche pietre crollate, incastonate nei secoli come fossero gioielli preziosi.

Norcia e la Valnerina possono e debbono rinascere». «Abbiamo davanti una opportunità – aveva detto in apertura di cerimonia il parroco di Norcia, don Marco Rufini -. Questo Centro è un invito a ricostruire ancora meglio di prima la nostra città. In questo momento mi piace pensare alle tante persone che hanno risposto all’appello della Caritas e hanno contribuito alla realizzazione della struttura. Tra tutti, ho in mente una signora che percepisce 600 euro di pensione e che mi ha consegnato 2 euro, importantissimi per arrivare a fine mese. Sono queste piccole gocce di carità che hanno permesso questo e che fanno ben sperare».

«Questo Centro è segno di speranza, da qui la nostra comunità può ritornare a camminare e respirare la normalità. Queste mura ci dicono non siamo soli, tanta gente ci è vicino. Ricominciare è possibile. Andiamo avanti con speranza» sono state le parole dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, che hanno di poco seguito lo «svelamento» dell’immagine della Madonna Addolorata giunta dal deposito dei Beni Culturali al Santo Chiodo di Spoleto, cui la gente di Norcia è molto devota, recuperata intatta da sotto le macerie dell’omonima chiesa. Il quadro, posto nel salone del Centro per la venerazione dei fedeli, è stato svelato dai due Vigili del Fuoco, provenienti dal Comando di Grosseto, protagonisti del salvataggio. La serata si è conclusa con un momento di festa durante il quale il cardinale ha dialogato con i presenti, in particolare con un gruppo di adolescenti di Norcia. Prima di rientrare a Perugia il presidente della Cei ha benedetto due nuove macchine della Polizia Locale e un’autovettura dei Carabinieri.