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OBIETTIVI DEL MILLENNIO: CAMPAGNA ONU, «GRANDE MOBILITAZIONE MA ITALIA FANALINO DI CODA»

“I cittadini italiani sono stati tra i primi in Europa a chiedere il rispetto degli impegni presi per gli Obiettivi del millennio mentre il governo italiano resta il fanalino di coda dei Paesi donatori”. Lo afferma oggi la Campagna del Millennio delle Nazioni Unite, all’indomani del Summit delle Nazioni Unite a New York e delle tre giornate di mobilitazione contro la povertà: sono state infatti migliaia le iniziative svolte in tutto il mondo per la quinta edizione della mobilitazione “Stand Up! Take Action!” promossa in Italia dalla Campagna del Millennio delle Nazioni Unite, dalla Coalizione Italiana contro la povertà, dalla Caritas Italiana, dalla Federazione Italiana Scautismo, da Uisp-Sportpertutti con il patrocinio del Comitato Olimpico Nazionale Italiana. “I cittadini hanno chiaramente manifestato che gli Obiettivi del Millennio rappresentano una delle priorità del loro impegno quotidiano e politico – sostiene Corinne Wood, direttrice Mondiale della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite -. Per i prossimi 5 anni, la Campagna del Millennio lavorerà al fianco dei cittadini e dei governi per facilitare il monitoraggio dell’andamento degli otto Obiettivi a livello locale e le azioni politiche concrete che i governi hanno promesso di intraprendere per lottare contro la povertà”. L’obiettivo di questo partenariato tra cittadini e governi, precisa, è “generare attraverso gli Obiettivi un reale cambiamento e miglioramento nelle vite delle persone”. “In Italia – prosegue Wood – anche quest’anno i cittadini hanno dimostrato di essere tra i più determinati in Europa a chiedere al governo di rispettare gli impegni per raggiungere gli Obiettivi del Millennio. Sono infatti centinaia di migliaia gli italiani che hanno partecipato alla mobilitazione contro la povertà, con circa 150 eventi. Sono persone che rappresentano diverse espressioni della società per appartenenza politica, per età, classe sociale, credo religioso, rappresentanti della società civile organizzata, del mondo sportivo, dei media e del mondo della cultura e dello spettacolo”. “Non affrontare il problema della povertà oggi – dice -, non solo è profondamente ingiusto ma è anche segno di miopia politica le cui conseguenze ricadranno sulle spalle dei nostri figli domani”. Il Summit appena concluso a New York ha comunicato al mondo risultati raggiunti nella lotta contro la povertà “solo 10 anni fa inimmaginabili” e ha rilanciato la strategia di raggiungimento degli Obiettivi. L’Italia, conclude Wood, “è arrivata a questo Summit con dei ritardi rispetto ai propri impegni ma auspichiamo che sappia ripartire da qui per invertire la marcia e ascoltare le richieste dei propri cittadini”.Sir