Italia

ONG ITALIANE: NO AD UNA POLITICA ESTERA CHE PENALIZZA LA COOPERAZIONE

“La politica estera italiana non è fatta solo di commesse commerciali”, ed escludere la cooperazione da tale ambito sarebbe un atto “gravissimo”. E’ il giudizio di Sergio Marelli, presidente dell’Associazione “Ong Italiane”, in merito al programma di politica estera del Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Silvio Berlusconi, così come è stato presentato a chiusura della Conferenza degli Ambasciatori e dei Consoli d’Italia, svoltasi nei giorni scorsi a Roma.

Per il governo, si legge in una nota delle Ong, “non vi sono risorse necessarie per una vera e propria riforma”, ma è “in cantiere” un “riorientamento” in cui “la promozione delle imprese e delle attività economiche italiane andrebbero ad occupare un ruolo prioritario nella responsabilità dell’azione diplomatica”. In quest’ottica, secondo Berlusconi, “i Balcani, l’ex Unione Sovietica e il bacino dl Mediterraneo rappresentano una ‘grande potenzialità per ampliare le commesse italiane'”. Al contrario, denuncia Marelli, “una cooperazione più etica e più efficace” è la “precondizione essenziale di una politica estera degna di un paese come l’Italia”.

“Nessuno nega – obietta, infatti, Marelli – che il governo debba anche occuparsi della promozione commerciale del Sistema Italia – ma è grave che nel discorso del Ministro degli Esteri non sia stato fatto alcun riferimento alla cooperazione allo sviluppo e alla cancellazione del debito”. Di qui l’appello delle Ong italiane al governo, affinché si assuma “le proprie responsabilità politiche” senza “delegare questo capitolo alle Organizzazioni internazionali, che diventano un ‘alibi di buonismo’, per poi riservare le politiche bilaterali al solo obiettivo della internazionalizzazione e promozione del business ‘Made in Italy'”. Sir