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PARLAMENTO UE: RELAZIONE SU DIRITTI UMANI, DEMOCRAZIA, LIBERTÀ RELIGIOSA

(Sir Europa – Bruxelles) – Con una relazione stesa dall’eurodeputato britannico Richard Howitt il Parlamento Ue tornerà ad occuparsi dei «diritti umani nel mondo» nel corso della sessione plenaria del 17-20 aprile (è previsto un dibattito e il voto in emiciclo). Il testo, di oltre 50 pagine, tratta della tutela dei diritti fondamentali, fra cui la libertà di religione e quella di espressione, dell’azione Ue per la pace e lo sviluppo anche in relazione all’attività dell’Onu e della Corte penale internazionale, della politica europea di vicinato. Numerosi paragrafi sono dedicati a pena di morte, tortura, violenza sulle donne (per la quale si invoca la «tolleranza zero»), diritti dei minori, discriminazioni di vario tipo, controllo del commercio delle armi. Il testo che giungerà in aula sottolinea «che le politiche dell’Ue dovrebbero essere coerenti ed esemplari all’interno dell’Unione, nonché coerenti e in linea con i valori ed i principi fondamentali al fine di massimizzare la credibilità dell’Unione europea a livello mondiale nonché l’efficacia delle politiche in materia di diritti dell’uomo». La relazione «invita gli Stati Uniti a onorare l’impegno di chiudere la struttura di detenzione sita presso la baia di Guantànamo»; invita inoltre Ue e Stati membri «ad adottare senza indugio le misure necessarie al fine di garantire il salvataggio in mare dei migranti che cercano di entrare nell’Ue». La relazione all’attenzione del Parlamento Ue cita numerosi e differenti casi di diritti umani violati nel mondo, portando specifici esempi per quanto riguarda Russia, Iran, Pakistan, Egitto… Il documento «richiama l’attenzione su piaghe quali l’aborto coatto e selettivo del sesso, la sterilizzazione forzata e le mutilazioni genitali femminili». Nel paragrafo su «Diritti umani, libertà religiosa e persecuzione dei cristiani nel mondo» si «condanna con forza» «qualsiasi persecuzione basata sulla religione o sul credo». Il Parlamento «mantiene il suo impegno a concretizzare la libertà religiosa in tutte le aree del mondo nel quadro del rafforzamento degli sforzi Ue nella sua azione bilaterale e multilaterale»; «ribadisce la sua preoccupazione in merito al pieno e reale rispetto del diritto alla libertà di religione per tutte le minoranze religiose in una serie di paesi terzi». Inoltre la relazione «condanna fermamente ogni atto di violenza contro cristiani, ebrei, musulmani e altre comunità religiose, come pure tutti i tipi di discriminazione e intolleranza basati sulla religione o sul credo e rivolti contro chi pratica una religione, gli apostati e i non credenti». (Sir)