Italia

POLITICA ED ECONOMIA: EURISPES, RAPPORTO ITALIA 2009

“Aumento della fiducia dei cittadini nei confronti del Capo dello Stato (62,1%), ritocco all’insù della stessa nei confronti del Governo (27,7%), aumento anche verso il Parlamento (26,2%), ma crollo della fiducia nei confronti della Magistratura (53,7% gli sfiduciati)”: questi i dati salienti elencati dal presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, nella presentazione avvenuta questa mattina a Roma del Rapporto Italia 2009. Fara ha anche ricordato come gli “sfiduciati nel complesso siano il 55,6%”. Inoltre ha parlato di “voragine dei costi delle Regioni (230 miliardi), spese rilevanti anche per le Province, di ipotesi di riduzione della spesa per queste istituzioni come pure per i Comuni, per non parlare delle consulenze che rappresentano un business di 2,5 miliardi”. Quanto alla crisi finanziaria, Fara ha parlato di “un sistema bancario solido in Italia, ben collegato a un sistema produttivo di quasi 6 milioni di piccole e medie imprese. Quelli che nel nostro Paese erano considerati dei ‘difetti’ si stanno rivelando un punto di forza e per la fine del 2009 si può ipotizzare un ritorno a una situazione più positiva, pur nella discesa del Pil prevista”. “Al termine della sbornia provocata dalla ‘finanzia rampante’ si impone il ritorno della politica e dell’intervento pubblico per rimettere in pista il processo virtuoso di industrializzazione, dalle imprese artigiane alle piccole, medie e grandi industrie”: così il presidente dell’Eurispes, Fara, ha sottolineato quello che deve essere “il ruolo della politica come motore della democrazia”. Secondo l’Eurispes “tutti ora, in America e in Europa, invocano l’intervento pubblico visto che le cosiddette ‘forze spontanee’ del mercato non sono in grado di riparare i guasti che esse stesse hanno provocato”. Fara ha parlato di “sbornia della finanza rampante” a cui rispondere con gli strumenti della democrazia. Dure le critiche nei confronti del sistema di voto senza preferenze: Fara ha parlato di un “sistema che si auto-coopta espropriando i cittadini elettori della loro possibilità di scegliere da chi farsi rappresentare”. Critiche sono state espresse anche nei confronti dei due schieramenti, centro-sinistra e centro-destra, circa il tentativo di unificare i partiti che li compongono. Secondo Fara, “le culture politiche del nostro Paese continuano ad avere un forte radicamento sociale e un marcato tratto identitario: sono quindi più accette e capite le alleanze, molto meno le fusioni”.Sir