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Pace: Lotti (marcia Perugia-Assisi), «Diritto e bene comune»

“I morti – ha aggiunto – non sono tutti uguali. Quasi sempre noi contiamo i soldati (occidentali) ma non contiamo le altre vittime, e in particolare, ieri come oggi, non i contiamo i civili che nel frattempo sono diventati il 90% di morti di guerra”. Non solo: “Le vittime della guerra non sono numeri. Sono persone, bambini, giovani, donne e uomini di tutte le età”. Perciò, “quando pensiamo a una delle tante spaventose guerre in corso e non capiamo da che parte stare o ci viene detto di schierarci con gli uni contro gli altri, c’è una prima cosa importante che possiamo fare: stare dalla parte delle vittime, sederci al loro fianco, metterci nei loro panni”. Lotti ha, quindi, invitato “a riscoprire il valore autentico di un bene superiore come la pace e a guardare alla realtà del mondo in cui viviamo con occhi nuovi e un nuovo atteggiamento di responsabilità”. Cento anni fa, “due soli colpi di pistola bastarono a dare inizio al secolo più violento della storia”.

“Oggi – ha fatto notare Lotti – la pace è nuovamente in grande pericolo anche da noi che, per 70 anni, abbiamo avuto la fortuna di non essere toccati direttamente dalla guerra”. È “la Terza Guerra Mondiale, ha detto nei giorni scorsi Papa Francesco. Ma noi preferiamo non vedere e rinunciamo a fare i conti con le nostre responsabilità. Questi 100 anni di guerre sono stati anche 100 anni di occasioni sprecate per dare alla pace un volto concreto. La pace affidata a generici appelli, a un interesse occasionale, a qualche intenzione di preghiera senza assumere un fattivo impegno è vuota e inconcludente, ha sottolineato il vescovo di Gorizia preparando la sua comunità ad accogliere il Papa a Redipuglia”. Secondo Lotti, “la pace è diritto e un bene comune che richiede di essere riconosciuto, promosso, applicato e tutelato da tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità e responsabilità, dalle nostre città fino all’Onu. Non è facile scrollarci di dosso l’indifferenza, l’egoismo, l’individualismo, la rassegnazione che ci hanno trascinato in questa situazione”. Per questo “ci dobbiamo aiutare l’un l’altro. La pace è un cammino e noi dobbiamo tornare a camminare insieme all’insegna della fraternità. Come faremo il prossimo 19 ottobre con la ventesima Marcia Perugia-Assisi e un obiettivo ambizioso: chiudere l’era della Grande Guerra e dare inizio all’era della Grande Pace”.