Italia

Politica: Swg, dalla base Lega e M5S il via libera al governo. In assestamento i rapporti di forza

Chiamati a dare un giudizio sull’ipotesi di un governo Lega-Movimento 5 Stelle, il 78% degli elettori pentastellati e il 71% di quelli leghisti hanno espresso un’opinione positiva, giudicando nella maggior parte dei casi «auspicabile» l’intesa. E se anche il 46% degli elettori di Forza Italia ha un’opinione positiva sulla nascita del governo M5S-Lega, il 51% di chi ha votato Partito democratico la giudica una soluzione sbagliata. Tra i grillini, il 79% ritiene che Di Maio abbia fatto bene a volere l’accordo con Salvini. Ancor più convinti della bontà dell’intesa i leghisti che per l’83% giudica molto o abbastanza positivamente l’accordo di Salvini con Di Maio. Anche il comportamento dei due leader è giudicato molto positivamente nei rispettivi bacini elettorali. Dalla rilevazione di Swg emerge anche che la pazienza di Mattarella è premiata dai cittadini che per il 53% riversano nel Capo dello Stato molta o abbastanza fiducia.

I rapporti di forza tra Lega e Movimento 5 Stelle sono in assestamento. Chiamati ad esprimere le loro intenzioni di voto, nella rilevazione eseguita tra il 16 e il 20 maggio, se si dovesse votare oggi il 39,5% sceglierebbe una forza politica del centrodestra (Lega 24,5%, in diminuzione dell’1%; Forza Italia 9,7%, in calo dello 0,1%; Fratelli d’Italia 4,7%, in aumento dello 0,9%; Noi con l’Italia – Udc 0,6%, in crescita dello 0,2%) confermando la percentuale registrata nella rilevazione dello scorso 14 maggio. Il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 31,1% dei consensi (-1% rispetto all’ultima rilevazione), mentre la coalizione di centrosinistra il 22,1% (Partito Democratico 19,1%, in crescita dello 0,1%; Italia Europa Insieme 0,7%, in aumento dello 0,3%; Civica e Popolare con Lorenzin 0,5%, in aumento dello 0,1%; +Europa con Emma Bonino stabile all’1,8%), in aumento dello 0,5% rispetto alla percentuale registrata una decina di giorni prima. Calano i consensi di Liberi e Uguali (dal 2,8% al 2,6%) mentre crescono quelli di Potere al popolo (dall’1,6% all’1,8%). Aumentano anche dello 0,2% quelli che non si esprimono (dal 32,6% al 32,8%).