Italia

Quirnale, Napolitano accetta di ricandidarsi. Su di lui i voti di Pd, Pdl, Lega e Scelta civica

E’ già in corso la sesta votazione che dovrebbe avere esito positivo. Via libera alla riconferma di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica da parte del Partito democratico, del Popolo della Libertà, di Scelta civica e della Lega Nord. Voteranno invece Stefano Rodotà il Movimento 5 Stelle e Sel. Alla luce delle indicazioni fornite in merito alla sesta votazione per l’elezione del Capo dello Stato, Napolitano – franchi tiratori permettendo – dovrebbe contare sulla carta su poco meno di 800 voti. La dote di partenza per Rodotà sarebbe invece di 207. Il quorum necessario è fissato a quota 504, maggioranza assoluta dei 1.007 grandi elettori.

“Napolitano ha dato la sua disponibilità. Adesso lo voteremo e mi auguro che questa volta riusciremo a raggiungere i voti necessari”, scrive Enrico Rossi (Pd), presidente della Regione Toscana e «grande elettore», su Facebook. A proposito di chi, anche su Facebook, chiede di votare Rodotà, Rossi risponde che si tratta di «persona autorevole, degnissima e qualificata» ma «non avrebbe mai raggiunto i voti richiesti per l’elezione. I grandi elettori del Pd, che non hanno votato compatti neppure per Prodi, si sarebbero divisi ancora di più sul voto a Rodotà. E ora che comincio a intuire i giochetti del Parlamento vi preannuncio che i voti per Rodotà cresceranno ancora grazie ai voti della destra, naturalmente per farci dispetto. Oggi, da soli, non si sarebbe in grado, diversamente da sette anni fa, di eleggere neppure Napolitano. Il bello è che allora fu eletto proprio dalla sinistra e poi ha conquistato la fiducia di tutti gli italiani. Ecco perché questa, nella situazione in cui siamo, è la soluzione giusta», conclude.

Questo il comunicato ufficiale del Quirinale: 

«Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità».