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REFERENDUM SULLA PROCREAZIONE, VESCOVO PRATO: «PROPAGANDA MENZOGNERA»

«La propaganda del pensiero (quasi) unico dimentica il diritto alla vita e la natura umana dell’ embrione, mescolando legittime aspirazioni a menzogne di vario genere». È un passo della risposta del vescovo di Prato mons. Gastone Simoni all’appello lanciato domenica sui quotidiani locali dai sette sindaci dei Comuni della Provincia e dal vicepresidente di quest’ ultima in favore della sottoscrizione delle richieste di referendum per l’abrograzione della legge sulla fecondazione medicalmente assistita.

«Indipendentemente dalle intenzioni degli illustri firmatari dell’appello – osserva Simoni – a favore dei referendum per abrogare la nuova normativa sulla fecondazione medicalmente assistita, non posso accettare la sostanza del loro appello che, tra l’altro, chiama direttamente in causa i cattolici. Sempre in linea col mio desiderio pastorale di cooperare al bene comune, mi preme ribadire, ancora una volta, che l’embrione derivante da due persone umane è un essere umano in embrione, e quindi una persona umana, nel suo primissimo stadio». «Dovrebbero partire da questo dato fondamentale – dichiara ancora il vescovo di Prato – coloro che vogliono migliorare l’attuale normativa. Una nuova legge dovrebbe semmai difendere meglio il diritto alla vita e la natura umana dell’embrione che, invece, la propaganda del pensiero (quasi) unico dimentica del tutto, mescolando legittime aspirazioni a menzogne di vario genere. È vero che il problema non è tra chi crede e chi non crede; il problema è tra chi ragiona fino in fondo e chi non riesce a vedere che l’embrione non è una “cosa” manipolabile».

«Dubito – conclude il vescovo – che i sindaci firmatari e il vicepresidente della Provincia abbiano compiuto con questo appello un atto amministrativo. È certo che il Vescovo, pur nel rispetto di tutti e dell’autonomia della politica, con questa dichiarazione sta facendo un richiamo e offrendo un contributo non alla propaganda, ma alla riflessione di tutti, cattolici e non».

Intanto sono oltre 100 mila le firme raccolte in Toscana per i referendum contro la legge sulla procreazione assistita. Lo fa sapere il Comitato toscano per i referendum, che in una nota si dice fiducioso sul raggiungimento del traguardo di 150 mila firme.