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RICORDATI A MOSCA GIORGIO LA PIRA E PINO ARPIONI

La figura di Giorgio La Pira, nel centenario della nascita, è stata commemorata il 29 marzo scorso all’Istituto Statale per le Relazioni Internazionali (MGIMO) di Mosca, in occasione del viaggio in Russia di una delegazione italiana dell’«Opera per la Gioventù Giorgio La Pira», che da quindici anni mantiene continui rapporti di scambio e di collaborazione con l’Istituto moscovita. Alla conferenza erano presenti, oltre ai giovani toscani, studenti russi di varie facoltà e specializzazioni, con in comune l’apprendimento della lingua italiana.

Dopo il benvenuto augurale di Igor Loginov, vicerettore per gli affari medico-sociali ed educativi, e l’introduzione di Tatiana Zonova, preside della cattedra di diplomazia, hanno preso la parola il professore Vadim Zagladin, stretto collaboratore di Mikhail Gorbaciov, Giorgio Giovannoni, Eugeni Silin, presidente dell’associazione russa dei paesi europei, Guennady Uranov, ex ambasciatore russo presso la Santa Sede, e Viktor Gajduk.

Quasi tutti i relatori hanno avuto l’opportunità di conoscere di persona Giorgio La Pira. In quegli anni, da giovani politici, diplomatici o uomini d’affari, vivevano il difficile periodo della guerra fredda collocati nelle opposte parti della cortina di ferro. Oggi, ricordando il passato segnalato dalle crisi ideologiche, contemplando il presente, aggravato da catastrofi ecologiche, conflitti etnici, malattie mortali e atti terroristici e guardando ad un futuro più pacifico e più umano, si sono rivolti ai giovani, dai quali, come avvenne per loro stessi all’epoca di La Pira, ormai “dipende molto della storia di domani”. Proponendo ai giovani l’attività di La Pira come “un faro per orientarsi” e la sua vita come esempio di “Vangelo vissuto”, hanno richiamato alla fede, agli eterni valori cristiani, ad un agire preceduto dalla rifflessione e dalla preghiera, indipendentemente dalla fede che si professa, perché “il Vangelo non è stato scritto per i cristiani, è stato scritto per tutti”.Il tutto per un unico scopo: la pace. La pace, intesa come l’unico progetto realizzabile per la costruzione, spettante ai giovani di oggi, della Casa Comune dell’umanità: utopia, alla quale, citando le parole di Papa Paolo VI, dovrebbero arrendersi i politici come all'”unico realismo oggi” possibile. Come testimonianza concreta della possibilità di costruire una “Casa Comune”, nel corso dell’incontro è stato fatto riferimento all’esperienza dei “campi internazionali”, organizzati da Pino Arpioni, fondatore dell’Opera per la Gioventù, scomparso il 3 dicembre scorso. Molti degli studenti e laureandi del MGIMO, partecipando a questi scambi socio-culturali, hanno infatti contribuito alle attività svoltesi al villaggio “La Vela” di Castiglion della Pescaia: una piccola oasi di serenità, ove si attenuano i divari generazionali, sociali, nazionali e religiosi, il che aiuta ad esprimere l’amicizia e il rispetto, indispensabili perché una casa in cui si convive, diventi una casa comune.Giulia Shlyakhturova

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