Italia

Ragazza aggredita a Terni: mons. Piemontese, «gesto grave da non strumentalizzare»

«Prima di ogni giudizio è necessario capire come realmente sia avvenuto il fatto, le dinamiche e il contesto in cui si è verificato. Un gesto certamente grave da stigmatizzare che non va però né ingigantito né minimizzato, e tanto meno strumentalizzato». Un invito alla moderazione è stato lanciato dal vescovo di Terni, monsignor Giuseppe Piemontese, in una dichiarazione diffusa oggi sull’aggressione ai danni di una bambina di 12 anni, avvenuta da parte di un coetaneo senegalese a Terni. Il fatto che vede protagonisti due bambini, è avvenuto fuori dai cancelli della scuola media. «Togliti quel crocefisso» avrebbe detto il bambino alla coetanea secondo il racconto fatto ai carabinieri. «Riteniamo – dice il vescovo – che, più opportunamente il fatto vada inquadrato nelle relazioni educative adolescenziali, nelle dinamiche che avvengono tra i ragazzi che hanno mondi propri e che sono in una delicata fase di crescita e formazione. Dinamiche adolescenziali che non di rado fanno proprio leva sulla diversità di razza, religione, appartenenza o altro e che a volte sfociano in gesti anche violenti come questo».

Il vescovo esprime poi solidarietà alla ragazza. «Preghiamo perché superi questo difficile momento per la violenza di cui è stata vittima. Ci auguriamo che ‘l’aggressore’ possa comprendere la gravità del proprio gesto. Invitiamo e incoraggiamo la scuola a fare la sua parte educativa, tesa a promuovere il rispetto verso gli altri e a formare i ragazzi all’accoglienza e alla fraternità. Pensiamo che le famiglie, la comunità civile ed ogni realtà sociale abbiano molto da fare per formare giovani e adulti pacifici e rispettosi del prossimo».