Italia

Ricostruzione post-terremoto: Errani, «insieme alla gente». Abitazioni, scuole, imprese e «una chiesa in ogni comunità»

«Costruire insieme alle amministrazioni e alle comunità». Alla riparazione dei «danni lievi» per le imprese e per le abitazioni seguiranno «riparazione e adeguamento di scuole e imprese, perché sono l’ anima delle comunità, per contrastare il processo di spopolamento che era già in atto. Quindi un piano stralcio per i beni culturali con al primo punto, grazie al protocollo con la Cei, una chiesa in ogni comunità». Questa, spiega, in un’intervista ad «Avvenire», Vasco Errani, commissario straordinario del governo per la ricostruzione dopo il terremoto dell’ Italia centrale, «l’anima» del suo impegno.

Errani, oggi in udienza dal Papa con i terremotati di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, sottolinea: «Sto facendo un lavoro teso a incontrare, a confrontarmi. Sono le popolazioni che possono darci un contributo fondamentale. Dentro questa ricostruzione ci sono dei valori: la solidarietà, i diritti e l’equità nei diritti, la partecipazione e il ruolo delle comunità». Non si tratta quindi di un progetto calato dall’alto, bensì di un «essere ‘nel’ e ‘sul’ territorio». Il Papa, osserva, «è venuto, ha dato segni di grande vicinanza» fondamentali per la gente perché «con la paura o la sfiducia non andiamo da nessuna parte». L’intervento procede «a seconda del livello dei danni, fermo restando il pieno risarcimento al cento per cento per le prime e le seconde case, anche con strumenti diversi». Ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto servono piani urbanistici, «mentre in altri comuni faremo interventi più puntuali». E i cittadini che hanno vissuto il terremoto hanno tutti «gli stessi diritti».

Quanto ai fondi, il commissario ricorda l’assicurazione del governo e del presidente Mattarella che «se saranno necessarie – ed è presumibile che lo siano – ulteriori risorse, queste saranno trovate», e richiama gli strumenti messi in campo per contrastare le infiltrazioni mafiose: il decreto, la struttura speciale presieduta dal prefetto Tronca e l’Anac. L’operazione casette per il sisma del 24 agosto è già in via di realizzazione, per quello del 30 ottobre si stanno definendo i bisogni ma, assicura, «faremo anche la chiesa, i negozi, i servizi provvisori necessari a tenere lì una comunità, per ridarle fiato».