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SCUOLA CATTOLICA: MACRÌ (FIDAE), LA PARITÀ NON È UN PRIVILEGIO, MA UN DIRITTO

“La parità scolastica non è un privilegio, ma un diritto”. Parte da questo presupposto don Francesco Macrì, presidente nazionale della Federazione istituti di attività educative (Fidae), nel chiedere al Parlamento “che anche in Italia si possa realizzare ciò che già avviene in tutt’Europa, ossia che vi sia libertà di scelta educativa”. “In più, il finanziamento pubblico della scuola paritaria sarebbe un risparmio notevolissimo per lo Stato, dal momento che il costo medio per alunno è qui decisamente inferiore rispetto alle scuole statali”, aggiunge il presidente della Fidae parlando al SIR a margine dell’assemblea nazionale della Federazione, in corso a Roma sul tema “La scuola cattolica nel sessantesimo della Costituzione” (27-28 novembre). “In questi due giorni di assemblea – precisa – abbiamo preso consapevolezza di quanto viene codificato dalla Costituzione italiana: la libertà di scelta educativa e d’insegnamento implica anche il diritto di essere sostenuti a livello giuridico ed economico”. Parlare di scuola oggi implica ragionare sull’“emergenza educativa”, sul “processo di trasformazione dell’intero sistema d’istruzione e formazione”, sulla “necessità di coinvolgere e corresponsabilizzare tutti i soggetti che costituiscono la comunità educante”, sul “collegamento in rete tra le scuole, statali e paritarie”, sulla “qualità del servizio”. Tematiche, queste, affrontate nel corso dei lavori all’assemblea della Fidae. Ma in particolare, don Macrì pone l’attenzione su quest’ultimo aspetto, la qualità del servizio offerto, “garantita solo se c’è una precondizione indispensabile: la qualità degli insegnanti”. “Non ci può essere scuola di qualità – sottolinea – a prescindere dal personale direttivo e docente. Si può avere una scuola di grande eccellenza con strumentazioni minime, e persino con edifici non all’avanguardia, ma non esiste un servizio di qualità senza insegnanti che sappiano fare il loro lavoro”. Per questo, il religioso raccomanda l’importanza di una “formazione permanente della classe docente”.Sir