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SETTIMANA SOCIALE: MONS. MONDELLO (CEC), «BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DELLA FEDE»

(Reggio Calabria) – “Tutto quello che lungo questi giorni é stato offerto, le forti riflessioni consegnate alla coscienza di tutti, le domande che attendono risposta, le proposte decisive che stanno per essere offerte all’intero Paese, acquistano il loro senso e la loro efficacia dentro il grido e il silenzio che diventano preghiera, dentro quella suggestiva icona delle mani alzate dell’eterno orante”. Lo ha detto questa mattina mons. Vittorio Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra (Cec), durante l’omelia che ha aperto l’ultima giornata della Settimana Sociale. Commentando le letture del giorno mons. Mondello ha spiegato che “le pagine del perenne conflitto con il male che cambia volto, l’Amalék di ogni pagina nuova della storia: e l’inesorabile certezza che ogni ostacolo al bene – al progresso, alla giustizia, alla legalità, al cammino delle idee… – mentre devono essere combattute dalla società con i mezzi che le sono propri, appellandosi alla Costituzione e alla leggi della civile convivenza, troveranno la loro sicura sconfitta solo se – in cima al colle del silenzio – gli oranti, che si alternano, avranno la forza di levare le mani nella gioia della perenne preghiera”. Gesù “chiede: ‘Ci sarà ancora la fede?’”, ha aggiunto il presidente dei vescovi calabri sottolineando che la domanda, che “sfiora un sentimento di angoscia, nasce dalla sua profezia, che vede già da allora come il nostro molteplice impegno lungo tante frontiere é spesso senza fede, la nostra preghiera é senza fede, la lotta per un mondo diverso é senza fede. Forse, per riuscire a capire se, al suo ritorno, Gesù Cristo troverà la fede, dobbiamo avere l’umiltà e il coraggio di diventare discepoli di questa povera vedova del Vangelo. Imparare da lei”. “Come può Dio permettere la sofferenza dell’innocente, i delitti più assurdi, le guerre più atroci, le malattie più disumane…?”, ha aggiunto mons. Mondello: “Sotto, nel profondo, ci sarà una risposta, ma non riusciamo a percepirla. E rimaniamo con il nostro silenzio. Abitato dal dubbio. Avvolto nel dolore. Perché? Nemmeno oggi Gesù dà risposte a queste domande. Ma, ci dice che bisogna avere il coraggio. Il coraggio della fede” che “diventa preghiera”. La vedova, “paradossalmente, mi sembra – ha concluso il presidente dei vescovi calabri – possa diventare l’icona di quella Calabria onesta e di quella Italia pulita, che si trovano spesso dinanzi alle ingiustizie e ai ritardi di un mondo di poteri senza limiti e forse senza volto”. (Sir)