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SETTIMANA SOCIALE, OLIVERO: INCLUSIONE IMMIGRATI VALORE NON NEGOZIABILE

“La paura dello straniero, il rifiuto ed i pregiudizi non possono trovare casa nella comunità ecclesiale che anche attraverso i suoi pastori è chiamata ad un di più di accoglienza, di rispetto e di condivisione. Il riconoscimento della dignità della vita del migrante è l’esplicita declinazione di un valore non negoziabile e premessa indispensabile per la costruzione di un bene comune”. È la riflessione di Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli, intervenuto questa mattina alle sessione tematica sul tema “Includere le nuove presenze”. Nella giornata conclusiva della 46a Settimana sociale dei cattolici italiani, Olivero ha ribadito la necessità di “cambiare la legge sulla cittadinanza con particolare riferimento agli oltre 600 mila minori nati in Italia e figli di stranieri”, riducendo “ i tempi, la discrezionalità e l’eccessiva e pericolosa burocrazia”. Inoltre, si avverte “la necessità di predisporre specifici percorsi per l’inclusione e l’esercizio della cittadinanza: diritto di voto almeno alle elezioni amministrative, servizio civile, coinvolgimento nelle associazioni ecclesiali e nelle aggregazioni giovanili”. Per Olivero, è “necessaria una inclusione dal basso, che passa attraverso il protagonismo degli stessi immigrati, sia in associazioni proprie che nel contesto di organizzazioni locali e nazionali”. È importante, poi, “valorizzare le eccellenze, garantendo pari opportunità sia nel riconoscimento dei titoli di studio sia attraverso strumenti di sostegno per l’accesso a livelli di studio superiori e universitari”. L’immigrazione, infatti, è ormai “un fenomeno strutturale del Paese che sta uscendo dalla fase emergenziale” ma “il percorso di tutela dei diritti fondamentali della persona immigrata non è completo e presenta ancora punti deboli e problematici”. Dalla riflessione sulla cittadinanza emerge che “l’informazione corretta, un linguaggio non discriminatorio, la diffusione delle esperienze positive costituiscono un passaggio importante nella lettura realistica del fenomeno migratorio”. La risoluzione dei problemi, ha concluso Olivero, deriva da “una lettura attenta e intelligente, libera da pregiudizi ideologici e aperta a prospettive sempre nuove che coinvolgano insieme istituzioni e società civile” ed è fondamentale un “ruolo attivo e nuovo delle comunità ecclesiali, non solo nell’accoglienza ma anche nella tutela dei diritti”. (Sir)