Italia

Servizio civile a rischio

di Simone PitossiServizio civile a rischio. Taglio dei fondi e innalzamento della soglia per l’approvazione dei progetti ne mettono a dura prova la sopravvivenza. In termini relativi, nel 2009 su base nazionale ci saranno il 23,2% dei posti-volontario in meno rispetto a 12 mesi fa. Limitandoci a citare alcune delle maggiori associazioni di livello nazionale: Misericordie d’Italia –12,8%, Anpas –52,5%, Caritas Italiana –30,8%, Unione Italiana Ciechi –26,8%; Confcooperative – Federsolidarietà 20,2%, Croce Rossa –49% (fonte www.esseciblog.it).

L’anno scorso il punteggio era 55, quest’anno 63 (su base 80 a livello nazionale, 100 a livello regionale). «Se la soglia fosse rimasta quella dello scorso anno tutti i progetti delle Caritas della Toscana sarebbero stati approvati». A parlare è Luca Orsoni, responsabile dell’Ufficio Regionale Servizio Civile Caritas Toscana, associazione da sempre impegnata in questo campo. Solo 6 diocesi (l’anno scorso erano state 8) invece ce l’hanno fatta: Arezzo (7 posti), Fiesole (6), Firenze (17), Pescia (4), Pisa (4) e Pistoia (6). In tutto saranno 44 i posti disponibili in Caritas (64 nel 2008 di cui 48 coperti).

Il problema, come sottolinea il responsabile Caritas, è che sono sempre meno i giovani che partono. «Così diventa difficile dare continuità al servizio, rendere efficaci i progetti». E sullo sfondo c’è la questione della revisione della legge. Il governo ha nominato una commissione incaricata di studiare il problema e di stendere il nuovo testo. Ne fa parte anche un toscano: il costituzionalista Emanuele Rossi, docente alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. «Ci sono varie proposte in campo – spiega Orsoni –. Una prevedeva addirittura la riduzione del servizio nel monte ore settimanale, appena 15, e il periodo del servizio a 3 mesi. In questo modo diventerebbe impossibile fare formazione e gestire i progetti. Un’altra proposta, che arriva dalla Lega Nord, è di stampo federale: prevede la gestione dei fondi e la valutazione dei progetti da parte della Regioni. Non è una riforma sbagliata: presenta anche degli aspetti positivi ma nella regionalizzazione si rischia di perdere il principio base del servizio civile che è quello della “difesa della Patria” intesa non come confine ma come persone che la abitano». La riforma, sottolinea però Orsoni, è necessaria «per garantire un numero di giovani sufficiente per dare senso al Servizio civile».

Ma la Caritas non si butta giù e continua a lavorare come sempre. «La nostra scelta – continua Orsoni – è quella di non lavorare sui grandi numeri. Infatti, chi svolge servizio in Caritas è seguito con un cammino di formazione e accompagnamento lungo tutto il periodo. Facciamo corsi, incontri, visite a luoghi particolarmente significativi per la cultura della pace». I progetti? A Pisa si lavora nel campo della disabilità. A Pescia, Pistoia, Arezzo e Fiesole nell’area del disagio adulto: centri di ascolto, accoglienza, mense. Firenze a queste caratteristiche aggiunge anche alcune esperienze particolari svolte in collaborazione al Centro La Pira e al Ceis. Una caratteristica che distingue il servizio in Caritas dagli altri enti – soprattutto quelli pubblici – è la bassa «mortalità»: solo il 2% abbandona prima del termine. «Da noi – dice Orsoni – quasi tutti i giovani portano a termine il servizio. Negli enti pubblici manca la formazione: viene fatta quella che prevede la legge, 42 ore all’inizio, e poi si chiude lì. Ma i ragazzi se non sono sostenuti, spesso non ce la fanno, ad arrivare in fondo. La formazione durante il periodo è importante, l’ascolto dei giovani è fondamentale, necessaria è anche la verifica del cammino». Solo in caso di problemi familiari o lavorativi qualcuno è costretto ad abbandonare prima del termine: «Questi giovani sono spesso a termine studi e se gli si presenta un’occasione di lavoro interessante si può capire la loro scelta». Nessuno però lascia perché non è soddisfatto dell’esperienza. «Molti ci dicono – racconta Orsoni – che il periodo di servizio civile rappresenta un’occasione preziosa per conoscere “una città nella città”. I ragazzi vengono così a contatto e scoprono un mondo che prima era sconosciuto».

E poi c’è anche una nuova proposta che sarà lanciata alle Caritas toscane. «Ripensando al vecchio anno di volontariato sociale – conclude Orsoni – la Caritas lancia un’idea per fare un’esperienza di volontariato che vada ad affiancarsi al Servizio civile. Ovviamente avrà solo un minimo rimborso spese e sarà finanziato dall’8 per mille».

Per informazioni: Ufficio Regionale Servizio Civile Caritas Toscana (Via Faentina, 32 – 50133 Firenze), Tel. 055/46389279, Fax 055/46389281, cell. 334/1408446, email serviziocivile@caritastoscana.it, sito web www.caritastoscana.it.

LA SCHEDAUn’opportunità da non perdere per giovani capaci e volenterosi. Lavorare per un anno in progetti di assistenza, protezione civile, educazione, tutela dell’ambiente o del patrimonio artistico e culturale. Con un compenso che, se è basso in termini monetari (433,80 euro mensili), è alto in termini di crescita e gratificazione personale. Si tratta del servizio civile. L’Ufficio nazionale per il servizio civile della Presidenza del Consiglio dei ministri ha infatti indetto un bando per la selezione di 27.145 giovani da impiegare già quest’anno in progetti di utilità sociale. Gli enti presso cui si può prestare il servizio, per 12 mesi, sono i più diversi per finalità, dimensione e orientamento.

Non solo grandi organizzazioni di assistenza come la Croce Rossa Italiana, l’Unione Italiana Ciechi o la Caritas ma anche associazioni di promozione sociale, cattoliche e laiche, come le Acli o l’Arci. A queste si aggiungono sul territorio regionale (91 progetti, 793 posti disponibili) alcuni Comuni, Università, Ospedali, Asl, Misericordie. Ma ci sono sei posti anche al Gabinetto Vieusseux di Firenze dove i giovani saranno occupati nella catalogazione, riordino e inventariazione di documenti e volumi preziosi.

Una parte delle richieste di personale (circa l’1% dei posti disponibili) è per progetti all’estero. Per candidarsi è sufficiente avere un’età compresa tra i 18 e i 28 anni e la cittadinanza italiana. Il bando è stato pubblicato il 26 giugno e le domande possono essere inoltrate fino al 27 luglio prossimo. Contatti, informazioni e bandi di partecipazione sul sito: www.serviziocivile.it848/800715.