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Spazio. Nespoli in missione: obiettivo è portare tutti in orbita

«Siamo solo all’inizio, faremo i fuochi d’artificio». Con queste parole è cominciato il collegamento dallo spazio con Paolo Nespoli. L’astronauta italiano, in missione «Vita» da venerdì scorso, ha risposto alle domande dei giornalisti direttamente dalla Soyuz MS-05. «Sono molto emozionato per quello che potrà succedere da ora ai prossimi sei mesi – ha spiegato Nespoli – il mio obiettivo è portare me sulla Terra e voi nello spazio». Per questo «non vi dirò che questa è l’ultima volta per me in orbita. Conto di tornarci tra 10-15 anni. Magari da turista, comprandomi un biglietto».

E portare «tutti nello spazio», è chiaramente uno dei principali obiettivi, se non fisicamente, almeno visivamente ed emotivamente: «Il mio poco tempo libero – ha aggiunto ai presenti – quando non parlo al telefono con la mia famiglia lo trascorro raccontando questa mia avventura sui social». Non solo condivisione, tra gli obiettivi della missione «Vita» anche studio e approfondimento. Come quello sulla resistenza del corpo umano.

«Questo è un ambiente particolare. Il sistema scheletrico è messo a dura prova dalla mancanza di gravità e l’organismo è sottoposto continuamente a radiazioni», eppure, «il corpo umano sembra reagire bene e mostra una spiccata capacità di adattamento». Molto più duro è invece il ri-adattamento una volta tornati sul suolo terrestre. «L’ultima volta ci misi sei mesi a riportare il mio fisico a una situazione di normalità. È indubbio, però, che il corpo umano ha un’innata flessibilità per quel che riguarda l’adattamento a quasi tutti gli ambienti».

In conclusione, un pensiero anche agli affetti: «Questo – racconta ancora l’astronauta estraendo dalla tasca e facendo fluttuare un piccolo Transformers – è dei miei figli. È il robot più piccolo, perché con quelli grandi è giusto che ci giochino loro…».