Italia

TERREMOTO NEL MUGELLO, PER PROTEZIONE CIVILE ESAURITO SCIAME SISMICO, LIEVI I DANNI

Prima una scossa poi un’altra poi un’altra ancora: un centinaio in tutto registrate a livello strumentale, tre delle quali con una magnitudo superiore a 4.0: è stata una mattinata di paura quella vissuta dalle popolazioni dell’Appennino tosco-emiliano anche se lo sciame sismico che ha interessato tutta la zona del Mugello ha provocato soltanto danni lievi e nessun problema per i cittadini. La prima scossa è stata registrata dagli strumenti alle 6.15: un terremoto di magnitudo 2.8 che è stato leggermente avvertito dalle popolazioni nelle province di Firenze, Bologna e Prato. E’ stata però la scossa delle 8.43, con una magnitudo di 4.2 sulla scala Richter, a far scendere la gente in strada. L’epicentro è stato localizzato nei comuni di Firenzuola, Scarperia, Barberino del Mugello, San Piero a Sieve e Monghidoro ad una profondità tra i cinque e i dieci chilometri. Centinaia le telefonate ai centralini di vigili del fuoco, polizia e carabinieri, che hanno fatto scattare immediatamente il sistema di protezione civile, ma le verifiche effettuate hanno dato esito negativo. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso ha informato il premier Prodi, aggiornandolo costantemente sulla situazione, ed è rimasto in contatto per tutta la mattina con i prefetti di Bologna e Firenze. In via precauzionale sono state anche evacuate alcune scuole in diversi comuni dell’area – a Borgo San Lorenzo in particolare, dove è stato istituito il centro operativo per la gestione degli interventi e il monitoraggio della situazione – ma dopo poco gli studenti sono rientrati in classe. Lo sciame sismico ha provocato lievi danni ad alcuni edifici tra cui il palazzo comunale di Palazzuolo sul Senio e a quello di Castiglione dei Pepoli, dove ha sede il comando della polizia municipale, mentre sono stati dichiarati parzialmente inagibili edifici a Firenzuola e Barberino del Mugello, oltre alla chiesa di Cafaggiolo a San Piero della Sieve, ed è stato chiuso l’ambulatorio di Marradi. Fermi anche per qualche ora gli operai impegnati nei lavori della galleria Badia della variante di Valico. Lo sciame sismico non si è praticamente mai interrotto: un centinaio le scosse registrate dagli strumenti, di cui 34 con una magnitudo superiore a 2.5 e tre (oltre a quella delle 8.43, una alle 9.43 e una alle 11.43) sopra il 4.0. Nessun problema serio però secondo gli esperti. “Si tratta di un fenomeno inconsueto anche se in passato si sono verificate proprio nella stessa zona situazioni simili. Non è nulla di grave” ha spiegato il responsabile del servizio sismico del Dipartimento della Protezione Civile Mauro Dolce. “Le scosse – ha aggiunto Giulio Selvaggi, dell’Ingv – rientrano nei fenomeni classici dell’Appennino centro settentrionale, che hanno avuto un andamento simile ad altri fenomeni sismici tipici della zona”. Il fatto che si siano susseguiti diversi fenomeni, inoltre, è un elemento positivo. “Perché – ha sottolineato il direttore della protezione civile emiliana Demetrio Egidi – ciò conferma il progressivo abbassamento dell’energia accumulata, senza scosse di rilevante entità. La gente magari si preoccupa per il ripetersi delle scosse, ma in realtà è una situazione di scarico che va letta in chiave positiva”. Ad alimentare la paura della gente anche la diffusione, attraverso sms e telefonate, di false notizie su un possibile terremoto catastrofico. Notizie immediatamente smentite dalle autorità locali – “la situazione è sotto controllo” ha detto il prefetto di Firenze Andrea De Martino – e dalla Protezione Civile che ha invitato a “mantenere la calma e a non diffondere allarmi ingiustificati”. “A proposito dei diversi allarmi lanciati impropriamente – sottolineano al Dipartimento – è bene ricordare che prevedere i terremoti è impossibile”. E dunque le notizie relative all’aggravarsi della situazione sono “prive di fondamento”.Il Mugello è una terra che da sempre convive con il rischio sismico e, soprattutto negli abitanti più anziani, la memoria corre al passato. L’evento tellurico più devastante del secolo scorso è datato 29 giugno 1919. Fu di magnitudo 6,2 della scala Richter e si stima che, sui 70 mila abitanti dell’epoca, morirono oltre 150 persone, oltre 4.000 furono i feriti e migliaia i senza tetto. Vicchio fu il comune che pagò il prezzo più pesante visto che la metà delle case (700 su 1.500) crollarono e 500 divennero inabitabili. Il primo terremoto del quale si ha notizia certa avvenne il 13 giugno 1542. Provocò crolli diffusi e l’inagibilità di gran parte del patrimonio edilizio in una ventina di località tra cui Barberino, Borgo San Lorenzo, Scarperia e Vicchio. I morti furono almeno un centinaio e le case distrutte o rese inabilitabili quasi 2.000. Altri sismi sono avvenuti nel 1611 (Scarperia), nel 1762 (Sant’Agata-Scarperia), nel 1843 (Barberino Mugello), nel 1845 (Borgo-Vicchio). In tempi recenti quello più rilevante è datato 1960, ma provoco solo lesioni in decine di abitazioni. (Fonte: ANSA).