Italia

Terremoto a Ischia: mons. Lagnese, «chiediamo al Governo una celere ricostruzione»

«Io sarò con te!»: questa è «la Parola del Signore» che «come olio che consola e balsamo che lenisce le ferite» viene rivolta oggi dal vescovo di Ischia, mons. Pietro Lagnese, alla diocesi, in un messaggio, ricevuto dal Sir, all’indomani del forte sisma che «ha colpito la nostra bella isola, e in particolare le comunità di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno». «Il Signore – scrive il presule – è venuto a dirlo a tutti noi che, visitati dal terremoto, abbiamo forse visto vacillare, insieme alle nostre case, anche la certezza dell’amorevole presenza di Dio e ci siamo chiesti: ‘Se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo?’. Ma il Signore è con noi anche se ci è capitato tutto questo. Sì, Lui è con noi sempre e chiede a ciascuno di noi di essere segno della Sua presenza».

Mons. Lagnese, infatti, evidenzia: «Abbiamo toccato con mano la presenza del Signore nella nostra vita attraverso la solidarietà e l’impegno fattivo di tanti che si sono prodigati per soccorrere i diversi feriti e offrire i primi aiuti a quanti hanno perso la casa. Ringraziamo il Signore per i tre bambini estratti vivi dalle macerie, per i quali i soccorritori hanno profuso ogni energia al fine di riportarli sani e salvi all’affetto dei loro cari. Preghiamo per le due persone decedute e siamo vicini alle loro famiglie e a tutti coloro che hanno perso la casa, spesso frutto di un’intera vita di sacrifici».

Il «grazie» per la solidarietà della Chiesa italiana. Nel messaggio il vescovo ringrazia «in modo specialissimo il Santo Padre Francesco per aver espresso affettuosa vicinanza a quanti soffrono e viva solidarietà al nostro popolo e per averci assicurato il dono della sua benedizione apostolica e della sua costante preghiera» e manifesta «gratitudine verso quanti, a vario titolo, hanno voluto parteciparci la loro prossimità e testimoniarci la loro piena condivisione per l’ora difficile che vive la nostra Isola».

Il presule ricorda le telefonate di tutti i vescovi campani, primo tra tutti il presidente della Conferenza episcopale campana, card. Crescenzio Sepe, «per assicurarci il loro ricordo nella preghiera e la loro volontà di attivarsi con le loro Chiese per offrirci un concreto aiuto». «Tanti altri vescovi italiani – aggiunge – si sono fatti presenti e in particolare l’intera Conferenza episcopale nelle persone del suo presidente, card. Gualtiero Bassetti, e del segretario generale, mons. Nunzio Galantino, i quali ci hanno manifestato la solidarietà dell’intero episcopato italiano e hanno assicurato il fattivo sostengo della Cei».

La ricostruzione sia rapida. «Esprimiamo vivo desiderio che, a quanti hanno perso la casa, sia offerta al più presto una dignitosa e stabile abitazione. La ricostruzione delle zone interessate dal sisma avvenga in maniera rapida anche per permettere che l’attività turistica dell’Isola possa continuare». Questo è l’auspicio espresso dal vescovo. «Chiediamo alle autorità di Governo di attivarsi prontamente per una celere ricostruzione degli edifici distrutti e la messa in sicurezza dei tanti fabbricati coinvolti – l’appello del presule -. Riteniamo che non sia questo il momento per dare spazio a polemiche infruttuose e perciò poco opportune. Ci riferiamo, in particolare, all’annosa questione dell’abusivismo edilizio – che pure, ne siamo consapevoli, è presente sulla nostra Isola e che pertanto va affrontato da parte di tutti con senso di concretezza e di piena responsabilità e senza lasciarsi ingabbiare dai lacci della burocrazia – che di certo non può essere ritenuto la vera causa dei crolli che hanno interessato per la maggior parte edifici di non recente costruzione e numerose chiese dell’Isola».

I turisti non ci abbandonino. «Ai turisti che si trovano in questo momento a Ischia e a quanti avevano progettato di trascorrere prossimamente qualche giorno di distensione e di riposo sull’Isola chiediamo di non rinunciare alla loro vacanza in mezzo a noi: è questo un modo concreto per esprimerci solidarietà e aiutarci a ripartire». È l’appello che mons. Pietro Lagnese, rivolge ai turisti. «Aiutateci affinché la stagione turistica non si concluda anticipatamente, provocando così serie difficoltà economiche per tanti lavoratori ed operatori del settore. Se infatti i nostri ospiti abbandonassero la decisione di venire sull’Isola verde, per molti ciò sarebbe motivo di perdita di lavoro», spiega il presule, che assicura da parte sua e dell’intera Chiesa di Ischia «piena disponibilità a venire incontro in tutti i modi possibili alle necessità di coloro che stanno soffrendo. Attraverso la nostra Caritas diocesana, continuamente in contatto con quella italiana e della Campania, vogliamo offrire il nostro concreto contributo al fine di assicurare il nostro sostegno alle comunità ferite». Infine, il vescovo invita «le comunità parrocchiali dell’Isola a raccogliersi in preghiera, nei modi che loro riterranno più opportuni, per invocare l’aiuto del Signore e l’intercessione della Madonna sull’intero popolo ischitano».