Italia

Terremoto, già 267 vittime. 238 gli estratti vivi dalle macerie

Ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto queste forse sono le ore più dolorose. Si continua ancora a scavare, senza sosta, con ogni mezzo a partire dalle mani, perché non bisogna mai perdere la speranza. Finora sono 238 le persone estratte dalle macerie, ma tutti sanno che più passa il tempo più diventa improbabile trovare persone ancora in vita sotto i detriti. E nello stesso momento ci si comincia a rendere conto con sempre maggiore consapevolezza della portata della tragedia. Se la devastazione dei centri abitati è apparsa subito evidente, adesso è la progressione del numero delle vittime che scava dentro l’anima.

Siamo ufficialmente arrivati a 267 morti, 218 sul versante reatino, 49 su quello ascolano. Ma non è finita. Ci sono situazioni sul territorio ancora da esplorare, ma nello stesso centro di Amatrice – in quel che poco che resta di esso – nessuno sa con esattezza che conseguenze abbia avuto in termini di vite umane il crollo dello storico hotel «Roma», dove secondo le ultime informazioni alloggiavano 35 persone. Tutta la questione dei numeri (ma ricordiamolo: si parla di persone umane e ogni unità è più preziosa dell’oro) è inevitabilmente confusa perché, spiegano alla Protezione civile, «manca la lista di partenza».

460 scosse registrate e tre «sciacalli» arrestati. Ancora scosse, evacuato per controlli il palazzetto dello sport. In questo periodo estivo – e tanto più con l’approssimarsi della manifestazione dedicata alla pastasciutta che ha resto Amatrice famosa nel mondo – l’esigua popolazione della zona si moltiplica e quindi il confronto non può essere compiuto con i residenti. I feriti sono 365, ma il totale è sicuramente molto più elevato. Gli sfollati si aggirano intorno ai 2.500, di cui 1.500 sul versante marchigiano. Le tende arrivate con i soccorsi dovrebbero essere in numero sufficiente, anche perché chi può si è rifugiato presso parenti e amici. Pur essendo agosto, le località colpite sono in montagna (Amatrice è quasi a 1.000 metri sul livello del mare) e fa freddo, soprattutto nelle ore notturne, quindi il problema degli alloggi di emergenza è pressante. La notte trascorsa, la prima dopo quella del sisma, è stata accompagnata da continue scosse, come avevano annunciato gli esperti. Alle 5,17 la magnitudo ha toccato quota 4.5.

Dall’inizio dello sciame sismico fino alle 7 di oggi sono state registrate 460 scosse, di cui due superiori alla magnitudo 5, compresa quella devastante delle 3.36 della notte fra martedì e mercoledì, che è arrivata a 6.0. Alle 14.36 di oggi una scossa di grado 4.3 ha provocato altri crolli ad Amatrice e per precauzione è stato evacuato il palazzetto dello sport, dov’era stato allestito un centro di accoglienza, così da effettuare i controlli necessari. Come se non bastasse, compare lo spettro degli «sciacalli». Ma i carabinieri hanno ridimensionato le voci che si erano diffuse, precisando che finora si sono limitati a identificare due persone che avevano atteggiamenti sospetti. Da parte sua la procura di Rieti, che ieri aveva già compiuto dei sopralluoghi, ha aperto un unico fascicolo «contenitore» in cui convogliare tutte le indagini in corso relative all’ipotesi di reato di disastro colposo in relazione soprattutto ad alcuni crolli di edifici ristrutturati recentemente.