Italia

Terremoto, nuova forte scossa nelle zone già colpite. Crollata basilica a Norcia

Il sisma, al quale hanno fatto seguito numerose repliche di forte intensità (sopra ai 4 punti Momento) si sarebbe verificato a 10 km di profondità con epicentro a Norcia. La scossa è stata avvertita fortissima in tutto il centro Italia, soprattutto a Roma, ma anche lungo tutto il Paese da Bolzano alla Puglia. Anche in Toscana, specie in Mugello, è stata avvertita distintamente.

Secondo la Protezione civile delle Marche ci sono crolli un po’ ovunque. Al momento non si hanno notizie di vittime o feriti. Attorno all’epicentro vi erano già molte zone rosse, quindi disabitate, dove si sono verificati i crolli più gravi.

«E’ crollato tutto, vedo colonne di fumo, e’ un disastro, in disastro!» ha detto il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi.  «E’ venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi» gli ha fatto eco il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci. «Per fortuna che erano zone rosse – aggiunge -. La poca gente che è rimasta è scesa in strada, si sta abbracciando. Adesso stiamo andando in giro per le frazioni per vedere quello che è successo».

La Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, a Norcia, sono crollate: sono rimaste in piedi parte delle facciate e delle strutture. Crolli si sono verificati anche a L’Aquila e nel Teramano.

Il sisma più violento da quello dell’Irpinia. Il terremoto delle 7,40 di oggi è stato il più violento avvenuto in Italia a partire dal 1980, ossia dal terremoto dell’Irpinia. Quello del Friuli del 1976 fu di magnitudo 6.4 della scala Richter. La scossa principale dell’Aquila del 2009 fu del 5.8, quello di Umbria e Marche del 1997 del 6.1. Anche quello del Belice, del 1968, fu del 6.1. Solo in Irpinia, nel 1980, la magnitudo fu del 6.5 della scala Richter, pari a quella odierna (anche se quella odierna è musurata con la scala Momento, più precisa per i grandi sismi), e causò 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. 

Dove manca energia elettrica. Enel alle 12 di domenica 30 ottobre ha comunicato di aver completato le manovre di telecontrollo per ridurre il numero di utenze disalimentate nei comuni colpiti dal sisma di questa mattina. Un centinaio i tecnici al lavoro sul territorio, dove sono già disponibili circa 50 gruppi elettrogeni e 10 torri. 

Nonostante i notevoli problemi di viabilità, che in alcune situazioni rallentano le operazioni, è stato ridotto drasticamente il numero delle utenze disalimentate che ora sono concentrate come segue:

  • Umbria: circa 2.000 utenze disalimentate concentrate a Norcia (1.370), Cascia (270) e Spoleto (200). Tempo di ripristino previsto: 12 ore.

  • Marche: circa 700 utenze disalimentate (Camerino: 170, Fiastra: 360). Tempo di ripristino previsto: 6 ore.

Sono inoltre state nuovamente colpite le zone interessate dal sisma del 24 agosto (Arquata del Tronto, Amatrice ed Accumoli) per le quali si procederà con rialimentazioni selettive delle utenze rimaste (campi tenda, centri di coordinamento) in accordo con la Protezione Civile. Non desta alcuna preoccupazione la situazione delle dighe Enel, che insistono nelle zone colpite, che sono sotto costante monitoraggio da parte dell’azienda.

Nessun danno in Toscana, Protezione civile attivata. A poche ore dal nuovo forte sisma la Regione ha fatto sapere che non risultano al momento danni in Toscana. Il sistema di protezione civile regionale si è immediatamente attivato per valutare i danni sul territorio regionale ed inviare soccorsi nella aree più colpite.

Dalla Direzione di controllo e comando della Protezione civile nazionale è arrivata la richiesta di invio di unità cinofile per la ricerca di persone sotto le macerie. Ad ora sono pronte per partire dalla Toscana 3 unità cinfofile complete (ciascuna unità è composta da un cane addestrato accompagnato da due assistenti).