Italia

Tredicesima «prosciugata» da tasse e tariffe

di Ennio CicaliTredicesima 2005 in fumo per coprire le innumerevoli scadenze fiscali, a cominciare dall’Ici che assorbirà quasi un quinto dell’importo percepito dai lavoratori e pensionati italiani. Il conto l’ha fatto l’Adusbef, una delle associazioni dei consumatori più agguerrite: 31,6 miliardi di euro è il «monte» complessivo delle tredicesime, di questi circa il 60 per cento sarà «mangiato» dal fisco, mentre un altro 21 per cento servirà a coprire i debiti.Dei 31,6 miliardi di euro di tredicesime la parte maggiore andrà ai dipendenti privati di agricoltura, industria e terziario: 13,5 miliardi: Ai pensionati arriveranno 9,3 miliardi, 7,8 ai lavoratori pubblici. L’Ici si «mangerà» una bella fetta delle tredicesime: 5,5 miliardi di euro (oltre il 17 per cento del totale) dovranno essere versati entro il 20 dicembre. Non sarà da meno l’assicurazione auto che assorbirà 4,5 miliardi; altri 3,9 miliardi serviranno a pagare i mutui della casa. Non finisce qui, secondo l’Adusbef, il salasso per i bilanci delle famiglie: oltre 3 miliardi se ne andranno in tasse per auto e moto, 1,5 miliardi sono destinati al canone Rai.

Ma non è tutto. Quel che resta della tredicesima fin qui ipotecato per pagare tasse, ratei e bollette delle utenze domestiche (acqua, gas, luce e telefono), pari a oltre 7 miliardi di euro, servirà a saldare, o quanto meno alleggerire, i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti e amici. Alla fine, per regali, vacanze e cenone restano circa 6 miliardi di euro, poco meno del 20 per cento dei 31,6 iniziali.

Sarà quindi un Natale poco «consumistico», secondo le previsioni della Confcommercio che vede allontanarsi ancora l’attesa, e da tempo sospirata, ripresa dei consumi. Concorde in questo anche un’indagine della Swg per la Confesercenti che prevede un Natale di speranza per il 56 per cento degli italiani, di rilancio per il 10, mentre per il 3 rappresenterà una svolta.Come spenderanno gli italiani quel che resta della loro tredicesima? Più spese alimentari e meno per l’abbigliamento perché per scarpe e vestiti molti aspettano i saldi di gennaio. Prevista anche una diminuzione per i giocattoli e gli articoli sportivi. In compenso, aumenteranno gli acquisti di articoli ad alta tecnologia: telefonia di ultima generazione e, grazie ai prezzi competitivi, a televisori con schermi al plasma, macchine fotografiche digitali, dvd. Oggetti ambiti, anche se alla fine per molti resteranno solo oggetto di desiderio.

Tutto sommato, però, le previsioni della Confcommercio non sono molto incoraggianti per produttori e commercianti: gli italiani spenderanno meno rispetto allo scorso anno. Tre, secondo l’associazione dei commercianti, i motivi di fondo del mancato rilancio dei consumi: le persistenti incertezze del quadro economico che incidono visibilmente sul comportamento elle famiglie e delle imprese; la precarietà di molti posti di lavoro; le maggiori decurtazioni che la tredicesima subirà a causa dell’aumento delle spese fisse di fine anno (mutui, assicurazioni, adempimenti di ogni genere) a cui si aggiunge il rimbalzo negativo che per mutui, ratei e fidi sta già avendo l’aumento del tasso di sconto deciso recentemente dalla Bce.

Natale, attenti ai pacchi…