Italia

VOLONTARIATO VINCENZIANO, CONVEGNO NAZIONALE A VIAREGGIO

Nella carità le radici del futuro. Su questo tema, dal 13 al 16 maggio si svolgerà a Viareggio, presso il Centro congressi Principe di Piemonte, l’undicesimo congresso nazionale dei gruppi di volontariato vincenziano. «Nel contesto attuale – spiegano gli organizzatori – di una società così secolarizzata e oscillante fra individualismo e globalizzazione, il volontariato Vincenziano si riunisce per rafforzare lo spirito di appartenenza e identificarsi quale associazione cattolica in prima linea nel mondo degli ultimi».

I Gruppi di volontariato Vincenziano, membri Aic (Associazione Internazionale della Carità) sono presenti in tutte le regioni d’Italia, in Europa, nelle Americhe del nord centro e sud, nell’Asia minore e orientale. Il 13 maggio, relazione introduttiva su «Carità: novità e libertà in San Vincenzo», segue la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Lucca, mons. Bruno Tommasi. Il giorno seguente si alterneranno vari relatori: Ina Siviglia Sammartino, docente della Facoltà teologica di Sicilia, Anne Sturm, presidente internazionale Aic, mons. Vittorio Nozza, direttore Caritas Italiana, Stefano Zamagni, ordinario di economia politica all’Università di Bologna.

Il 15 maggio i lavori saranno divisi in due parti. La prima è dedicata ai gruppi di studio che hanno lavorato alla sintesi del documento preparatorio sul tema del congresso. La seconda parte entra nel vivo dell’opera dell’associazione.

Infine, il 16 maggio la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Pescia mons. Giovanni De Vivo, presidente della Consulta regionale delle aggregazioni laicali. La presidente nazionale, Silvia Viterbo De Jaco, chiude il congresso con la verifica di quanto emerso nel corso dei lavori.

Ma com’è nato il volontariato vincenziano? Nel lontano 1617 San Vincenzo De Paoli fondò le Dame della Carità (oggi Gruppi di Volontariato Vincenziano) a Chatillon-les-Dombes (Francia). Nel 1625 istituì i Preti della Missione per la predicazione in patria e all’estero; nel 1633 con la collaborazione di Santa Luisa de Marillac, fondò l’ordine religioso delle Figlie della Carità per l’assistenza a coloro che si trovavano nel bisogno: dai trovatelli ai forzati, dagli ammalati ai poveri vecchi.