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Viareggio piange i suoi morti

I funerali. Mons. Castellani: nel dolore uniti all’AquilaI funerali allo stadio dei Pini, messaggi del Papa e del card. Bagnascodi Mario Pellegrini Oltre ad Andrea Falorni – letteralmente svanito nel nulla e dato ancora per disperso – le vittime accertate della tragedia (nella speranza che non se ne aggiungano altre fra i 15 feriti, di cui alcuni molto gravi) sono 22:Elena Iacopini, 32 anni, residente in via Porta Pietrasantina e deceduta a Pisa;Ilaria Mazzoni, 36 anni, residente in via Ponchielli 20 e deceduta sul posto;Maria Luisa Carmazzi, 40 anni, residente in via Ponchielli e deceduta sul posto;Rosario Campo, nato a Ragusa, 42 anni, deceduto sul posto;Anna Habic, rumena, 42 anni, badante presso una casa di via Ponchielli, deceduta sul posto;Luca Piacentini, 4 anni residente in via Porta Pietrasantina 36, deceduto sul posto perché rimasto dentro l’auto;Lorenzo Piacentini, 2 anni, residente in via Porta Pietrasantina 36, deceduto all’Ospedale “Mayer” di Firenze;Stefania Maccioni (madre di Lorenzo e Luca Piacentini), 40 anni, deceduta all’ospedale di Cisanello (Pisa);Antonio Farnocchia, 51 anni residente in via Aurelia Nord 89/1 deceduto sul posto;Emanuela Milazzo, 63 anni residente in via Porta Pietrasantina, deceduta all’Ospedale di Carrara;Oliva Magdalena Cruz Ruiz, ecuadoregna, 40 anni, residente in via Ponchielli 17, deceduta sul posto;Mario Pucci, 90 anni residente in via Ponchielli 21;Claudio Bonuccelli, 60 anni, la moglie Nadia Bernacchi, residenti in via Ponchielli;Michela Mazzoni, 33 anni residente in via Ponchielli 20;Hamza Ayad, 17 anni, marocchino e residente in via Ponchielli 21, deceduto sul posto;Mohamed Ayad, 51 anni marocchino, deceduto all’ospedale di Cesena;Iman Ayad, 3 anni marocchino deceduta all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma;Aziza Aboutalib, 46 anni marocchina, deceduta presso l’ospedale “Versilia”;Nouredine Boumalhaf, 29 anni marocchino, residente in via Ponchielli 17, deceduto all’ Ospedale di Carrara;Abdellatif Boumalhaf, 34 anni marocchino, deceduto all’Ospedale di Massa;Rachid Moussafar, 24 anni marocchino, deceduto sul posto perché a mangiare dai connazionali residenti in via Ponchielli 17.

I feretri di questi ultimi sette, tutti di origine marocchina, dopo essere stati trasportati all’aperto, nell’area antistante l’obitorio dell’Ospedale “Versilia” – dove prima e per quindici minuti l’iman di Capezzano Pianore Abderrahaman aveva pregato insieme alla numerosa comunità islamica residente a Viareggio – sono stati deposti su altrettanti carri funebri e quindi trasferiti a Milano, dove un volo speciale, prenotato espressamente dal re del Marocco, li ha fatti tornare nella terra di origine, dove verranno celebrati i funerali secondo il rito islamico. Li sarà presente anche la giovane Ibi Ayad, la diciassettenne superstite della famiglia Ayad – ha perso il padre Mohamed, la madre Aziza e i due fratelli Iman di 3 anni e Hamza di 17 – che però ha espresso la volontà di tornare a Viareggio, dove ancora vive lo zio Abdelilah Ayade, per continuare gli studi per conseguire il diploma in pasticceria.

Il 1° di luglio il sindaco di Viareggio Luca Lunardini aveva dichiarato il lutto cittadino per tre giorni, ma è durato spontaneamente fino al 7 luglio con una Viareggio che non era mai stata così imbandierata, sia pure a lutto. Dagli uffici pubblici alle case private, dagli stabilimenti balneari ai capannoni, è stato tutto un tricolore a mezz’asta o avvolto in una banda nera. Particolarmente significativo l’incontro dei sette sindaci della Versilia al Palazzetto dello Sport di Viareggio, avvenuto la mattina del 6 luglio, vigilia dei funerali di stato e di lutto nazionale. Luca Lunardini di Viareggio, Franco Mungai di Massarosa, Giampaolo Bertola di Camaiore, Roberto Buratti di Forte dei Marmi, Fabio Neri di Seravezza e Michele Silicani di Stazzema si sono infatti stretti intorno alle quindici bare allineate sul parquet, come a dimostrare l’unità di tutta la Versilia nei confronti di un evento che al di là di tutte le ipotesi, sostanzialmente rimane ancora senza un perché. Inutile infine ricordare che per tutta la giornata del 6 luglio, fino alla chiusura del Palasport, si può dire che sia transitata tutta Viareggio per l’estremo saluto ai quindici innocenti che hanno pagato con la vita non la fatalità dell’evento, ma per qualcosa che – come ha sostenuto don Luigi Sonnefield – appartiene alla nostra civiltà dei consumi. Non va poi dimenticato il grande e sensibile gesto della Misericordia di Viareggio che per bocca del suo presidente – Roberto Monciatti – ha offerto quindici loculi del proprio camposanto affinchè tutte le vittime si trovino riunite in un unico punto, quasi come indelebile monumento ad una tragedia, che, oltre ai familiari, ha lasciato il segno in tutti gli abitanti della città.

(Foto Sir-Siciliani)

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