Lettere in redazione

Scuole paritarie: un risparmio per lo Stato

In questi giorni molti sostengono che il governo toglie risorse alla scuola pubblica per darle alle scuole private. La realtà è ben diversa. A seguito della legge 62/2000, che ha riconosciuto la parità a tutte le scuole private purché in linea con determinati requisiti fissati dalla legge stessa, è stato riconosciuto alle scuole paritarie un magro contributo finanziario che nel 2006 ha raggiunto il suo apice (530 milioni di euro) che poi è stato messo in discussione dalle successive finanziarie, fino a prevedere un taglio oltre il 45%, scongiurati in parte, grazie alle proteste delle associazioni delle famiglie, scuole ed enti gestori.In sostanza, allo stato ogni alunno di scuola paritaria costa annualmente 584 euro nell’infanzia (in quella statale 6.200 euro), 866 euro nella primaria (in quella statale 7.300 euro), 106 euro nella scuola secondaria di primo grado (in quella statale 8.100 euro), 51 euro nella secondaria di secondo grado (in quella statale 8.100 euro). (dossier Agesc 2000)

A conti fatti, dunque, l’esistenza delle scuole paritarie garantisce allo stato un risparmio annuo di oltre 6 miliardi di euro, che è quanto spenderebbe se tutti gli alunni che le frequentano passassero alla scuola statale. Da ricordare che in tutta Europa le cosidette scuole private, a garanzia della libertà di educazione, sono finanziate dallo stato.

Vedran Guerriniindirizzo email

In Italia le scuole paritarie sono circa 13mila, in gran parte (quasi l’86%) gestite da enti non-profit. Di queste, circa 9.500 sono scuole dell’infanzia, 1.500 le primarie, poco meno di 700 le secondarie di primo grado e poco più di 1.400 le secondarie di secondo grado; gli alunni che le frequentano rappresentano più o meno il 12% della popolazione scolastica totale, che ammonta a circa 8 milioni e 800 mila studenti. È sbagliato contrapporre scuola paritaria e scuola statale (non «pubblica», perché entrambe lo sono!).

È vero che i tagli del governo hanno riguardato soprattutto quella statale (8 miliardi in quattro anni). Ma è anche vero che sull’altro fronte c’era ben poco da «tagliare», visto che i contributi versati dallo Stato sono «spiccioli». Lo Stato spende per le scuole statali circa 43 miliardi di euro l’anno. In proporzione agli iscritti spetterebbero alle paritarie 6 miliardi di euro, cioè oltre dieci volte quello che attualmente viene erogato, in base alla legge 62 del 2000. Sul bilancio totale dell’istruzione, la scuola paritaria rappresenta appena l’1%. Quindi è vero proprio il contrario: è «grazie» alla presenza delle scuole paritarie che allo Stato rimangono a disposizione più risorse per quelle gestite direttamente.

Claudio Turrini