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Attacchi in Spagna: il premier Rajoy, «Uniti contro la barbarie»

Le prime parole del premier spagnolo Mariano Rajoy per gli attentati a Barcellona – e poi Cambrils – sono state di «lutto, ricordo e solidarietà per le vittime, i familiari e gli amici, in questo momento la nostra priorità».

Rajoy ha dichiarato il lutto nazionale da ieri sera fino alle 24 del 20 agosto, con la bandiera nazionale esposta a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici e militari. «Voglio esprimere la solidarietà di tutta la Spagna con la città di Barcellona colpita dal terrorismo jihadista, come avvenuto prima in altre città in tutto il mondo – ha detto il premier -. I vicini di Madrid, Parigi, Nizza, Bruxelles, Berlino o Londra hanno sperimentato lo stesso dolore e la stessa incertezza che oggi vivono gli abitanti di Barcellona. Desidero che queste mie prime parole siano per loro, per trasmettere l’affetto, la solidarietà e la vicinanza di tutta la Spagna e del resto del mondo».

Rajoy ha sottolineato l’importanza delle forze dell’ordine e dei servizi di intelligence, protezione civile e per le emergenze e assicurato «l’appoggio del governo e il coinvolgimento di tutti gli spagnoli». «Purtroppo come spagnoli conosciamo molto bene il dolore assurdo e irrazionale provocato dal terrorismo – ha affermato -. Ne abbiamo sofferto nella nostra storia recente, però sappiamo anche i terroristi si sconfiggono con l’unità istituzionale, la collaborazione tra polizie, con la prevenzione, con l’appoggio internazionale e la ferma determinazione a difendere i valori della nostra civiltà: la democrazia, la libertà e i diritti delle persone».

Rajoy ha annunciato che convocherà presto il «Patto antiterrorista» tra i partiti «per riaffermare la nostra unità e lavorare uniti, come stiamo facendo oggi e per il futuro». «Oggi la lotta contro il terrorismo – ha ribadito – è la priorità principale delle società libere e aperte come la nostra. è una minaccia globale e la risposta deve essere globale». Perciò, ha concluso, «restiamo uniti nella volontà di combattere contro questa barbarie».