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Attentato in Finlandia: commemorazione interreligiosa oggi a Helsinki

A Turku, lo scorso 18 agosto, un 18enne marocchino, che risiedeva in un centro di accoglienza per richiedenti asilo, ha accoltellato i passanti, provocando due morti e 8 feriti, tra cui la toscana (di Bibbiena) Luisa Biancucci, ricercatrica di 30 anni, ferita a una spalla. Oggi commemorazione interreligiosa per le vittime dell'attentato.

«Noi, rappresentanti delle diverse religioni e culture, ci riuniamo per ricordare le vittime e pregare per la pace e il consenso sociale nel nostro Paese e nel mondo. Con il nostro esempio, vogliamo dire no a ogni violenza e alla rabbia. Vogliamo dimostrare che diverse comunità religiose e culturali possono vivere insieme nella riconciliazione». È questo il motivo per cui oggi, a Helsinki, rappresentanti delle diverse religioni presenti in Finlandia insieme a rappresentanti delle forze politiche e di governo si riuniscono insieme per rispondere nel segno della «pace e della fiducia» all’attentato di Turku, che venerdì scorso è costato la vita a due donne finlandesi e ha lasciato otto persone ferite. È il «Uskot foorumi», la piattaforma interreligiosa di cristiani, musulmani ed ebrei a invitare tutti al raccoglimento, alle 17 presso la «Kampin kappeli», la «cappella del silenzio», un luogo ecumenico di preghiera e di silenzio nel centro della capitale finlandese.

Un memoriale si è svolto ieri mattina a Turku, sulla piazza del mercato dove venerdì scorso il diciottenne di origini marocchine ha ucciso due donne finlandesi e ferito altre 8, armato di coltello. «I cattolici sono stati almeno doppiamente devastati» dice al Sir Marko Tervaportti, responsabile per l’informazione della diocesi di Helsinki, «perché più del 50% dei cattolici in Finlandia sono di origine straniera» e «naturalmente molti temono che nella popolazione si possano generare sentimenti ostili verso qualsiasi persona straniera in Finlandia».

Tervaportti sottolinea due aspetti degli eventi di venerdì: «La risposta veloce ed efficace della polizia» che in pochissimi minuti è intervenuta colpendo l’attentatore alle gambe e, quindi, catturandolo e il fatto che «le persone che sono accorse per cercare di fermare l’aggressore sono state principalmente» persone di altri Paesi. Questo può «essere importante nella prevenzione dei sentimenti anti-stranieri perché mostra che il problema non è tra finlandesi e stranieri, ma tra terroristi e chiunque altro». Tervaportti riferisce inoltre che le Chiese «hanno accolto le persone per pregare, piangere e trovare conforto in questi giorni» e hanno partecipato ieri mattina alla commemorazione di Turku. È certo, spiega Tervaportti, che questo incidente «porterà ad un impegno ancora più forte alla cooperazione interreligiosa» anche attraverso il «Uskot foorumi», piattaforma interreligiosa in cui «cristiani, musulmani e ebrei si incontrano ormai da 5 anni per confrontarsi».