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Bulgaria: maltempo, 12 vittime per le piogge. La Chiesa si mobilita

Dopo le violenti piogge e alluvioni che hanno colpito nelle ultime 24 ore la parte nord-est della Bulgaria, il tragico resoconto è di 12 vittime, di cui 2 bambini. Sotto l'acqua sono rimaste case, animali e campi.

Una parte delle zone colpite è rimasta senza elettricità per un’intera giornata, le lezioni scolastiche sono sospese mentre nelle zone colpite continua a piovere. «Ha piovuto senza sosta per 12 ore – racconta al Sir padre Jacek Wojcik, parroco della cattedrale cattolica di Varna, una delle zone più colpite dal maltempo -. Il totale delle piogge è di 65 litri al metro quadro, pari a quanto mediamente piove in un mese intero». E continua: «Nel quartiere di Asparuhovo, situato verso il mare, un’onda, alta più di due metri, ha travolto le case trascinando decine di macchine». In effetti, la maggior parte delle vittime si trovava all’interno di quelle auto. «Tutto è successo così in fretta che le persone, spaventate dalla situazione, non sono riuscite a fuggire», aggiunge padre Wojcik che abita da molti anni a Varna ma, dice, non ha mai visto «un maltempo simile». Nel frattempo è intervenuto l’esercito che insieme alle forze della Protezione civile sta pulendo da macchine, alberi e calcinacci di case le strade del quartiere. Il parroco di Varna insieme alle suore di Madre Teresa è pronto a portare alle persone colpite del cibo e dei vestiti appena l’acqua inizierà a scendere.

Oggi dalla località turistica di Albena sono stati evacuati con elicotteri 600 turisti rimasti bloccati dall’acqua. Il turismo è molto importante per quella zona del Mar Nero e questo maltempo rischia di rovinare la stagione estiva. Nell’altra zona colpita, quella di Veliko Tarnovo, nella città di Kilifarevo, il fiume Belitza è straripato travolgendo circa 40 case e molti animali domestici; sono stati danneggiati diversi ponti e una diga. I danni ammontano a svariati milioni di euro. «Da alcuni giorni in pratica non ha smesso di piovere – esclama al Sir il parroco cattolico di Veliko Tarnovo, don Strahil Kavalenov – e il livello del fiume Jantra è di dieci metri, un tasso record». «Siamo molto preoccupati – aggiunge il sacerdote – perché secondo le previsioni le piogge continueranno e il fiume ha già inondato il quartiere che si trova ai suoi piedi». Don Kavalenov spiega che nei paesi colpiti «le persone sono povere e l’acqua ha portato loro via tutto». Per questo egli conta sull’aiuto della Caritas in Bulgaria e dei padri salesiani «per poter dare un po’ di sostegno a queste persone già tanto provate».

Anche dalla centrale della Caritas a Sofia sono pronti a intervenire. «Siamo in contatto continuo con i sindaci e i parroci delle zone colpite – dichiara il segretario generale Emanouil Patashev – e quando loro avranno un quadro più chiaro della situazione e dei bisogni concreti, interverremo subito». Intanto la conferenza episcopale dei vescovi bulgari ha iniziato la raccolta dei fondi per i colpiti del maltempo. «Ognuno di noi sia solidale con questi fratelli», si legge nell’appello firmato dal presidente dei vescovi mons. Proykov. Il vescovo chiede «ai fedeli di pregare per le vittime e i loro familiari, perché in questo momento la preghiera e la nostra solidarietà sono importantissimi».