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Card. Maradiaga: appello per la revoca del blocco e per la pace a Gaza

Un appello per la fine delle ostilità, per la revoca del blocco di Gaza e per la pace. A lanciarlo è il cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), coordinatore del Consiglio dei cardinali e presidente della rete internazionale Caritas.

Il porporato esordisce citando un passaggio della «Pacem in terris» di San Giovanni XXIII: «Che infine il Cristo accenda le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, ad accrescere i vincoli della mutua carità, a comprendere gli altri, a perdonare coloro che hanno recato ingiurie». «Dall’inizio del mese di luglio – fa notare -, quasi due milioni di palestinesi a Gaza e in Israele sono stati coinvolti in una guerra devastante». La gente non sa dove nascondersi, vede «i suoi figli massacrati, i quartieri rasi al suolo e tutte le speranze per un futuro di pace ridotte in cenere». «Come Caritas – prosegue -, abbiamo chiesto un cessate il fuoco permanente, ma questo è solo il primo passo sulla strada verso una pace giusta basata su negoziati inclusivi in tutta la regione». «Il cammino verso la riconciliazione è lungo ma inizia da noi stessi», il monito del porporato. Di qui una domanda: «Israele e Hamas, perché continuate a puntare il dito contro la pagliuzza nell’occhio di vostro fratello, senza vedere la trave nel vostro occhio?».

 «Dovreste piuttosto abbassare le armi – prosegue il card. Maradiaga – e mettervi un paio di occhiali per poter vedere che la maggior parte delle vittime sono persone innocenti». Il porporato fa notare che si tratta della terza guerra in cinque anni tra Israele e i militanti di Gaza, e sottolinea le difficili condizioni di vita dei palestinesi di Gaza, cui Caritas porta aiuto materiale e spirituale. Di qui la richiesta della «revoca del blocco» per permettere agli abitanti di «proteggere le loro vite e i mezzi per la sopravvivenza e quindi di vivere una vita dignitosa». Nel richiamare le parole sul coraggio richiesto dalla pace, pronunciate da Papa Francesco nell’incontro in Vaticano con i presidenti di Israele e Palestina, il card. Maradiaga dice di pregare, come Caritas, per la pace in Terra Santa, per le famiglie palestinesi e israeliane che hanno perso i loro figli, per chi è stato ucciso, e per i bambini «che vivono nel terrore e le cui cicatrici mentali rimarranno a lungo anche dopo la fine della guerra». Affetto e solidarietà agli operatori Caritas a Gaza e a Gerusalemme». Infine il richiamo allo scoppio della prima guerra mondiale 100 anni fa e alle parole di Benedetto XV: «La forza può reprimere il corpo, ma non può reprimere le anime degli uomini», e l’auspicio che le anime di israeliani e palestinesi continuino a sperare in un futuro di giustizia e di pace.