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Catalogna: vescovi spagnoli, «evitare decisioni e azioni irreversibili»

«Di fronte alla grave situazione che si vive in Catalogna, con grande preoccupazione nel resto della Spagna, noi vescovi, in primo luogo, vogliamo fare nostri i desideri e i sentimenti recentemente espressi in maniera congiunta dai vescovi della Catalogna, autentici rappresentanti delle loro diocesi». Così inizia la nota della Commissione permanente della Conferenza episcopale spagnola (Cee), letta ieri pomeriggio dal presidente della Cee, card. Ricardo Blázquez Pérez, al termine della riunione della Commissione permanente.

Il porporato ha spiegato che «la nota è stata approvata all’unanimità da tutti i membri della Commissione permanente». I vescovi invitano alla preghiera per chi in questo momento difficile «ha la responsabilità nel governo delle diverse amministrazioni pubbliche, della gestione del bene comune e della convivenza sociale», affinché tutti siano guidati «dal buon senso e dal desiderio di essere giusti e fraterni» e con responsabilità «avanzare nel cammino del dialogo e nella comprensione, del rispetto dei diritti e delle istituzioni, contribuendo a rendere la nostra società uno spazio di fraternità, libertà e pace».

In questi gravi momenti, sostengono i presuli spagnoli, «la vera soluzione del conflitto passa attraverso il ricorso al dialogo e la ricerca del bene comune di tutti, come sottolinea la Dottrina sociale della Chiesa». I vescovi hanno fatto riferimento all’Evangelii Gaudium, nella quale Papa Francesco indica che «è tempo di sapere come progettare, in una cultura che privilegi il dialogo come forma d’incontro, la ricerca di consenso e di accordi, senza però separarla dalla preoccupazione per una società giusta, capace di memoria e senza esclusioni».

Per rendere possibile «questo dialogo onesto e generoso», è «necessario che tanto le autorità delle amministrazioni pubbliche quanto i partiti politici e le altre organizzazioni, così come i cittadini, evitino decisioni e azioni irreversibili e con conseguenze gravi, che li situino al margine della pratica democratica protetta dalle legittime leggi che garantiscono la nostra convivenza pacifica e originino divisioni familiari, sociali ed ecclesiali». Per i vescovi è «necessario recuperare la coscienza civile e la fiducia nelle istituzioni, nel rispetto dei principi che il popolo ha sancito nella Costituzione». Infine, i presuli offrono la loro «collaborazione sincera al dialogo a favore di una pacifica e libera convivenza tra tutti».